Piazza Affari scivola ai minimi
Piazza Affari scivola ai minimi Mancano i compratori, c'è l'incognita del fìsco, la vicenda Enimont crea incertezze Piazza Affari scivola ai minimi Solo le Sim fanno un passo in avanti MILANO. Piazza Affari perde ancora terreno e non mostra sintomi di ripresa. Anche ieri il listino è stato depresso da modesti ordini di vendita, soprattutto sui titoli guida, che però non hanno trovato contropartite adeguate sul lato degli acquisti. Al termine della riunione, caratterizzata da un volume di attività modesto, l'indice Comit è sceso dello 0,37% a 677,73. Quello che più preoccupa gli operatori in questo momento è la mancanza di reazioni, l'assenza dei compratori, la volontà dei fondi di investimento di alleggerire i propri portafogli, il generale disinteresse dei risparmiatori verso il mercato azionario la cui debole performance contrasta vistosamente con i ripetuti successi dei collocamenti dei titoli pubblici. Il clima, insomma, non è buono. La Borsa è turbata da troppi elementi di incertezza. Le riforme, tante volte promesse, non decollano; l'attesa introduzione di una tassazione dei guadagni da capitale è sempre più turbata da supposizioni e indiscrezioni incontrollate; alcuni casi, come quello Enimont, condizionano pesantemente il mercato. Prendiamo proprio la jointventure chimica. Lanciata un anno fa come un prototipo riuscito di collaborazione tra industria privata e pubblica in un settore strategico per l'economia del Paese, Enimont ha beneficiato di molti vantaggi quando si è trattato di collocare le sue azioni e quindi di quotarle in Borsa. Ma le promesse di pochi mesi fa si sono velocemente volatilizzate per le divergenze dei due azionisti di riferimento, Eni e Montedison, la cui rissosità è davvero da primato nel quadro, pur litigioso, della finanza italiana. Cosi le decine di migliaia di azionisti che, sulla base delle dichiarate intenzioni dei protagonisti, erano corsi a sottoscrivere i titoli pensando di diventare azionisti di «un'impresa senza precedenti in Italia», si trovano già oggi a riflettere se Enimont continuerà ad esistere, con quali strategie e azionisti. Il nuovo confronto tra Baul Gardini e Gabriele Cagliari, con la regia del presidente del Consiglio, Andreotti, è denso di incognite. Sul caso Enimont il ministro delle Partecipazioni Statali, Fracanzani, riferirà in Parlamento il 15 febbraio. Ieri il ministro ha ricevuto Cagliari. Nel frattempo il disegno di legge istitutivo delle Società di intermediazione mobiliare (Sim) fa qualche passo avanti, seppur con estrema lentezza. Ieri si è chiusa la discussione generale in commissione Finanze dalla quale è emersa l'indicazione che le Sim, i soli operatori abilitati, potranno agire anche come dealer sul mercato telematico. «Il mio approccio — ha commentato il sottosegretario al Tesoro, Maurizio Sacconi — è pragmatico. Definito lo scenario al quale intendiamo giungere si tratta di individuare la via da seguire: o si accede subito alla struttura finale con le Sim operanti da broker e dealer, senza altri operatori; oppure si mantiene una fase di transizione». Naturalmente, l'approvazione del disegno di legge sulle Sim deve essere completata da altri provvedimenti riformatori per rendere il mercato azionario italiano più competitivo e trasparente. Primo fra tutti quello della concentrazione degli scambi. Su questo punto è intervenuto il presidente vicario della Consob, Bruno Pazzi, il quale ha dichiarato che: «la concentrazione degli scambi in Borsa è una necessità acclarata inequivocabilmente da due indagini parlamentari ed invoca ta da tutti coloro che furono sentiti nel corso di queste inda gini. «Riproporre oggi il quesito concentrazione sì, concentrazione no — ha proseguito Pazzi —, solo per interessi di parte e senza una motivazione, se non quella di dire che il mercato ita liano non ha lo spessore per as sorbire l'afflusso di ordini, significa non aver compreso che è proprio la concentrazione che dà al mercato il giusto spessore, la necessaria trasparenza, la veridicità dei prezzi». Scorrendo il listino di Borsa, infine, sono da segnalare i ribassi di Fiat, Ferfin, Generali, Ras, Olivetti. In marginale recupero sono risultate Montedison ed Enimont. Rinaldo Gianola
Persone citate: Andreotti, Bruno Pazzi, Fracanzani, Gabriele Cagliari, Gardini, Maurizio Sacconi, Olivetti, Rinaldo Gianola
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