Tokyo rifà la City di P. Pat

Tokyo rifà la City Edilizia Tokyo rifà la City LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Reduce dalla conquista del «Rockefeller Center» a New York, il «gigante» giapponese Mitsubishi sta muovendo anche all'attacco della City. Ieri è stato infatti annunciato che il settore immobiliare della società nipponica si è assicurato una grossa fetta del progetto di rifacimento edilizio di Paternoster Square, la piazza situata nelle immediate vicinanze della cattedrale di San Paolo. La Mitsubishi Estate Company ha raggiunto così il consorzio formato finora dalla società inglese Greycoat e dalla americana Park Tower Realty per la realizzazione del progetto immobiliare del Paternoster Square per un valore globale di 700 milioni di sterline. La compagnia britannica e quella statunitense avevano versato alla fine dello scorso anno 15 milioni di sterline per l'acquisto dei quattro acri di terreno edificabilc posti in vendita globalmente per 150 milioni. La società giapponese ha effettuato un'analoga iniezione di fondi per sostenere l'intera operazione. A Londra, infatti, gli immobili vengono acquistati in leasing, con una scadenza che può essere al massimo di 99 anni. Per assicurarsi, quindi, la proprietà a lungo termine del terreno, le tre società che formano adesso il consorzio di sviluppo del Paternoster Square dovranno sollecitare un massiccio prestito. Questa operazione, secondo fonti del settore, non si preannuncia del tutto agevole a causa dell'instabile andamento del settore immobiliare in questi ultimissimi mesi, specie a Londra. Ma secondo gli analisti finanziari britannici, l'mtera operazione di cui la Mitsubishi ha preso ormai praticamente la leadership rappresenta una prova di attivismo e di fiducia nelle possibilità del mercato della City. Il progetto di sviluppo immobiliare accanto alla cattedrale di San Paolo ha già suscitato accese controversie in Inghilterra. E uno dei protagonisti principali del dibattito è stato lo stesso erede al trono, il principe Carlo, il quale senza mezzi termini aveva aspramente criticato nei mesi scorsi l'originario piano di sviluppo, portato avanti allora da una società venezuelana. Il progetto prevedeva una ristrutturazione immobiliare estremamente moderna, con la radicale demolizione degli edifici adibiti ad uffici. Nel suo libro «A vision of Britain», il principe Carlo aveva denunciato questo piano di ristrutturazione edilizia nel cuore della City scrivendo che «il progetto era il simbolo del dibattito fra architettura modernista e tradizionale o come piuttosto io preferisco dire tra l'umano e l'inumano». Le pesanti critiche regali hanno lasciato il segno, com'era logico avvenisse. Il progetto originario è stato accantonato, la società venezuelana ha ceduto il passo al consorzio anglogiapponese-americano. Il piano di sviluppo immobiliare è stato affidato all'architetto inglese John Simpson affiancato da un collega americano, Thomas Beeby, di gusti neoclassici. Accanto alla cattedrale di Saint Paul dovrebbe quindi sorgere un complesso immobiliare completamente rinnovato, ma di gusti neoclassici. E non espressione di quell'architettura di estrema avanguardia che aveva scandalizzato il principe Carlo. [p. pat]

Luoghi citati: Inghilterra, Londra, New York, San Paolo, Tokyo