Craxi: il pci finirà per impiccarsi di Augusto Minzolini

Craxi: il pci finirà per impiccarsi Il segretario psi a Berlino per il congresso dell'Unione dei partiti socialisti europei Craxi: il pci finirà per impiccarsi Così ha commentato una frase di Occhetto: «Resto comunista» Immediata la replica di Napolitano: «Battuta truculenta» BERLINO DAL NOSTRO INVIATO Alla tentazione della foto-ricordo davanti alle rovine non è riuscito a resistere. E ieri di buon mattino Bettino Craxi, davanti alle troupes delle tv, ha preso in prestito mazza e scalpello da uno dei tanti ambulanti che vendono per strada i calcinacci-ricordo del monumento della guerra fredda e ha dato la sua martellata a quel passato che ora si vuole dimenticare. Due giorni a Berlino per il congresso dell'Unione dei partiti socialisti europei, per Craxi due giorni per un tuffo nella politica internazionale e per respirare un'aria diversa da quella della politica romana. Ma anche qui gli sono arrivati gli echi delle polemiche di casa e il segretario del psi non è riuscito a trattenersi dal dire la sua almeno su un punto, su quel rischio di elezioni anticipate paventate da più di uno dei protagonisti della politica italiana. «Ma quali elezioni?» è insorto. «Anche tecnicamente sono impossibili: si dovrebbe votare a giugno ma tutti dimenticano che ci sono i Mondiali di calcio». Argomenti di cui Craxi non parla volentieri. Meglio occuparsi della politica internazionale, del processo di unificazione tedesca («La caduta del Muro ne ha posto le basi» ha detto ieri dalla tribuna del congresso), del nuovo sistema di sicurezza che bisogna costruire in Europa. Eppure anche questi argomenti inevitabilmente lo riportano in Italia e ripropongono la questione dei rapporti con il pei, che a Berlino è stato presente come osservatore. Verso i comunisti italiani Craxi mantiene la strategia di sempre, usa verso di loro un linguaggio agrodolce o, meglio, continua ad alternare il bastone alla carota. Così ripete che c'è un interesse reciproco che unisce l'Internazionale Socialista e il pei, ma non dimentica di accusare l'altro partito della sinistra italiana di aver eretto «un muro di settarismo» verso il psi. La proposta di Craxi rimane sempre la stessa, quella dell'unità socialista. E a quei comu¬ nisti che dicono di voler rimaner tali pur cambiando nome, il segretario del psi — prendendo a prestesto una battuta di Occhetto: «Resto comunista» — non ha mancato di rivolgere parole dure: «Ognuno è libero di scegliere la corda con cui impiccarsi». «Una battuta truculenta», l'ha definita Giorgio Napolitano che guidava la delegazione del pei, ma malgrado ciò Craxi ha voluto a tutti i costi scambiare quattro chiacchiere con lui al ricevimento organizzato per il congresso, ieri sera. Il travaglio comunista, comunque, non è stato il solo argomento italiano che ha fatto capolino nelle giornate berlinesi del segretario socialista. For¬ se ancor prima sono venute le turbolenze democristiane. Craxi sta attento a studiare se quello che avviene nei due partiti maggiori ha qualche nesso comune, cioè se dietro a tante manovre non si nasconda il pericolo che ieri è tornato a ricordargli Cariglia: «Qui — gli ha detto — se non ci muoviamo noi verso il pei, ci pensa la de». Per ora comunque Craxi si mantiene prudente: «Io non mi mischio nelle beghe interne democristiane». In realtà sta attento a tutti i segnali. Ne ha già parlato con lo stesso Forlani, in un incontro riservato della settimana scorsa, né gli sono sfuggite le divisioni nella sinistra de. Ma preferisce star fermo. Anche i movimenti di Andreotti li interpreta, per ora, come un tentativo di salvaguardare il governo. E i dubbi che ha, casomai, li lascia esprimere dalla penna di Ghino di Tacco: «Visto che acquerello l'ultima uscita?, ne vedrete tanti». Preferisce scendere in campo su altri argomenti. Magari per dire che bisogna far presto nell'approvazione della legge sulla droga e che, invece, per l'antitrust sull'informazione c'è tempo («Il Parlamento è lento»). O infine per spezzare una lancia in favore di un amico come Gianni Minoli, nei guai per la sua ultima trasmissione. «Contro di lui solo polemiche a sproposito». Augusto Minzolini Bettino Craxi: «Elezioni anticipate? Sono tecnicamente impossibili»

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