Giapponesi truffati dall'Hirohito d'oro

Giapponesi truffati dall'Hirohito d'oro Un gigantesco raggiro dietro l'emissione per i 60 anni di regno del vecchio imperatore Giapponesi truffati dall'Hirohito d'oro Migliaia hanno acquistato monete false coniate in Europa TOKYO. Lo scandalo si allarga, ne parlano i giornali stranieri e la storia della falsificazione delle medaglie commemorative coniate per i sessant'anni di regno dell'imperatore Hirohito sta prendendo, agli occhi dei giapponesi, l'amaro sapore della beffa. Funzionari di polizia sono stati mandati in Svizzera e in Gran Bretagna per scoprire dove la gigantesca truffa sia nata. Tutto comincia nell'86, quando il governo decide di coniare una moneta commemorativa da 20 grammi di oro a 24 carati per celebrare il «giubileo di diamante» del vecchio imperatore. Vengono messi in vendita 10 milioni di pezzi; il valore intrinseco del metallo è di 40 mila yen, oltre 340 mila lire, ma quello «di facciata» è di 100 mila yen, circa 855 mila lire. L'interesse fu subito grandissimo, anche perché si trattava della prima moneta d'oro co¬ niata in Giappone da 57 anni; i giapponesi probabilmente non tennero conto della forte differenza tra valore intrinseco e valore di facciata, che fruttò al governo 600 miliardi di yen, e fecero enormi file davanti agli sportelli bancari per comprare la storica medaglia. In ogni caso, a parte i sentimenti di devozione verso il vecchio imperatore, erano ampiamente garantiti: il governo si era impegnato a pagare agli investitori il valore di facciata in qualsiasi momento. Proprio questo particolare ha dato spazio alla truffa. Anche all'estero furono venduti 30-40 mila pezzi. I primi sospetti sorsero il mese scorso quando un cambiavalute si presentò in una grande banca di Tokyo, la Fuju Bank, chiedendo di depositare un migliaio di monete provenienti dall'estero; il funzionario avvertì la polizia la quale, interrogando il cambiavalute, ap¬ prese che le monete erano appena arrivate dall'Europa. Un esame più approfondito rivelò che si trattava di monete contraffatte. Le indagini successive hanno portato alla scoperta di almeno 103 mila monete falsificate, parte delle quali addirittura custodite nelle casseforti della Banca del Giappone, corrispondenti ad oltre due tonnellate d'oro; esse contengono, come quelle originali, 20 grammi di metallo a 24 carati e solo una piccola imperfezione (così piccola che era sfuggita anche ai funzionari della banca centrale) consente di distinguerle dalle autentiche. Immediatamente le banche giapponesi hanno fatto sapere che non onoreranno le monete falsificate, nemmeno al prezzo dell'oro. E' stato accertato che esistono due serie di monete, probabilmente ambedue provenienti dalla Svizzera. E' stato già rin¬ tracciato un cambiavalute inglese, un certo Paul Davis, che potrebbe spiegare come tante monete false siano entrate in Giappone; l'uomo, che si è qualificato come «mediatore» e che si è messo volontaria nente a disposizione degli inquirenti, ha detto di aver ritenuto che le monete fossero autentiche e che fossero state acquistate in Giappone da un governo medio-orientale. La polizia pensa che la truffa abbia avuto inizio lo scorso anno quando, grazie al forte ribasso dell'oro, si era ampliato il divario tra valore intrinseco e valore convenzionale; poi è cominciata l'importazione in Giappone per lucrare la differenza. Quanto all'identikit del truffatore, alcuni elementi sono certi: si tratta di un'organizzazione molto abile, vista la quasi perfezione delle monete, e molto ricca, considerato il costo di due tonnellate d'oro. [r. ec.l

Persone citate: Paul Davis

Luoghi citati: Europa, Giappone, Gran Bretagna, Svizzera