Ma l'Urss rischia di Giorgio Barberis

Ma l'Urss rischia Mikhailichenko e Jakovenco portano al successo i sovietici nell'amichevole al Comunale Ma l'Urss rischia Un palo nega il pari al Toro TORINO. L'Urss è squadra di rango, oltreché avversaria dell'Italia nelle prossime qualificazioni europee, ma per vederla non si scomodano in molti e a parte la curva Maratona ci sono desolanti vuoti sugli spalti. E come spesso capita hanno torto gli assenti, perchè l'amichevole tra i sovietici e il Torino offre scampoli di gioco piacevole che premiano chi, come il et argentino Bilardo, si è scomodato. Il risultato finale (2-1 per l'Urss) premia la squadra che, alla ricerca di una condizione di forma, preme inizialmente di più, sfruttando fiato e lucidità. I sovietici sono ai primi passi dopo la pausa invernale (tanto allenamento e tante partite, pressoché a ritmo continuo, ossia quasi una al giorno) ma Lobanovsky (che ha 23 elementi a disposizione), mostrando rispetto per il pubblico torinese, manda in campo una formazione molto simile a quella tipo. Mancano ovviamente gli juventini Aleinikov e Zavarov, ma c'è compatto il blocco della Dinamo Kiev con ben nove giocatori. A completare il gruppo, visto che Demjanenko e Protassov sono in panchina, ci sono Zigmantovich (Dinamo Minsk) e Rodionov (Spartak Mosca). Marcature a uomo in difesa (Luznj su Muller e Zigmanto vich su Skoro) con Kuznetsov libero, l'Urss fa correre molto la palla con buone geometrie e validi affondo che mettono in difficoltà la retroguardia granata: Fascetti, gli uomini contati, ha spostato in avanti Bianchi, affidando compiti difensivi a Ferrarese. Benedetti prende in consegna Rodionov mentre, sul fronte destro, Mussi controlla gli inserimenti di Jaremchuk. Non c'è comunque esasperazione nelle marcature e, al primo sganciamento di Cravero, il Torino verifica subito la pericolosità dei sovietici che, recuperata palla, verticalizzano con Litovchenko per Rodionov, sulla cui botta da fuori area Martina mette i pugni. Mikhailichenko è pronto di testa sulla respinta, ma la sua conclusione è centrale e il portiere granata riesce a parare. Il gol è comunque solo rimandato di pochi attimi: all'affondo successivo, fo¬ tocopia del precedente. Questa volta però Martina respinge basso e il destro di Mikhailichenko non sbaglia. Uno stupido fallo di Policano (redarguito verbalmente dall'arbitro a metacampo) e i cori anti juventini in cui si dilettano i tifosi della curva Maratona, nulla tolgono ai risvolti piacevoli di una gara in cui, con il passare dei minuti, cresce il Torino e calano i sovietici. Molte occasioni da rete. Fallisce Skoro di testa (8') il pareggio su bel cross di Bianchi. E al 19' arriva il raddoppio dell'Urss: Jeremchuk dal fondo rimette in mezzo e Jakovenco non ha difficoltà nel toccare a rete. Pochi minuti e Mikhailichenko esce, toccandosi il ginocchio sinistro operato qualche mese fa. Al suo posto entra Protassov. Subito dopo il Torino accorcia le distanze con il solito Policano che infila nel «sette» da 30 metri un bolide su punizione. Splendido davvero, tanto più che il romano mostrerà in seguito anche (e finalmente) buon altruismo offrendo un bel pallone per due volte il pallone del possibile pareggio a Muller. Ma sul primo il brasiliano calcia sul portiere in uscita, sul secondo colpisce il palo. Da rilevare, intanto, che al di là del calo di ritmo, con l'uscita di Mikhailichenko, Lobanovsky muta l'assetto offensivo della sua squadra. Prima, in pratica, proponeva una sola punta (Rodionov), dopo due (Protassov, oltre al goleador dello Spartak Mosca). Nel Torino l'uscita di Ferrarese (toccato duro da Litovchenko) fa sì che entri Venturin, reduce da Reggio Emilia dove ha giocato 31' con la Under 21. Così Bianchi riprende la sua posizione naturale e Venturin torna in regia. Nella ripresa cala il ritmo, c'è qualche altra sostituzione e con il Torino in avanti alla ricerca del pareggio, sono i sovietici che colpiscono anche una traversa di testa con Rodionov (62') su azione susseguente a calcio d'angolo - a rendersi pericolosi in contropiede. L'ultima palla d'oro è comunque per Muller (86') che spreca. Giorgio Barberis La gioia. Mikhailichenko esulta dopo aver segnato il primo gol