Il boomerang di Pellegrini di C. Mal.

Il boomerang di Pellegrini Dopo le critiche agli arbitri Il boomerang di Pellegrini MILANO. Il testimone della questione arbitrale è passato in questi giorni dalle mani di Giampiero Boniperti a quelle di Ernesto Pellegrini. Il presidente dell'Inter, con interessi per la verità più particolari che riformatori, avrebbe intenzione di inviare alla federazione un dossier sui torti arbitrali subiti dai campioni d'Italia nel corso di questo campionato. Un gesto insolito e soiprendente da parte di uno dei personaggi finora meno avvezzi a questo genere di giaculatorie. A scatenare la furia interista è stata l'aperta contestazione del pubblico di San Siro durante Inter-Ascoli, finita 0-0. Al secondo atterramento di Serena nei pressi dell'area di rigore non punito dal direttore di gara Cornieti, la gente sotto la tribuna ha cominciato a rivolgersi con urla a Pellegrini, colpevole di non essere abbastanza ascoltato nelle stanze del potere come altri colleghi suoi (Berlusconi, tanto per non andar lontano). Da qui il dossier alla federazione e il parallelo comunicato, stampa di Pellegrini diffuso ieri dalla sede nerazzurra. Ecco il testo: «Nei quasi sei anni della mia presidenza — dice Pellegrini — ho sempre inteso ispirarmi ai più puri valori dello sport. Ho applaudito l'avversario che ci ha battuti senza cercare alibi e recriminazioni così come in questo momento non mi appello ad incidenti e sfortuna per giustificare un momento non felicissimo dal punto di vista dei risultati sportivi. Sapevamo tutti molto bene che l'impresa di riconquistare lo scudetto sarebbe stata difficile ma non immaginavo che, a renderla ancora più ardua, avrebbero concorso fattori indipendenti dalla nostra volontà e dalle nostre capacità. Episodi come quelli dell'incontro InterAscoli ampiamente documentati da stampa e televisione — prosegue — mi lasciano estremamente perplesso, soprattutto se analizzati nell'ottica di un campionato che ci ha visti penalizzati in troppe occasioni. L' errore umano è accettabile e scusabile fino al momento in cui non sconvolge la logica, vecchia come il calcio, della compensazione di torti e favori a fine campionato. Oggi questa logica, conti ed immagini alla mano, è stata stravolta». Sotto accusa Lanese e Agnolin «Sono sicuro, comunque — è la conclusione — che la squadra campione d'Italia, superando vicissitudini stagionali e circostanze avverse, saprà reagire senza vittimismi e lottare fino all'ultima giornata per la riconquista dello scudetto grazie an¬ che all'aiuto del suo pubblico che, ne sono certo, continuerà a sostenerla con calore, mantenendosi estremamente corretto nei confronti di tutti». L'uscita di Pellegrini è accompagnata, in via ufficiosa, dalla notizia del dossier arbitrale da spedire a Roma, imperniato su cinque arbitraggi contestati. E cioè: Napoli-Inter, arbitro Longhi (rigore negato a Berti); Atalanta-Inter, arbitro Lanese (pareggio bergamasco nato da una punizione invertita); Fiorentina-Inter e Juventus-Inter, entrambe dirette da Agnolin (gol viola e bianconeri viziati da presunti fuorigioco); Inter-Ascoli, arbitro Cornieti. E' in arrivo il deferimento La reazione della federazione si annuncia dura. E' probabile, sulla sola base delle dichiarazioni rese da Pellegrini, che il presidente nerazzurro venga immediatamente deferito agli organi disciplinari. Il ragionier Ernesto ricopre fra l'altro il ruolo di vicepresidente del consiglio di Lega. A margine della vicenda, si possono fare alcune osservazioni. 1) E' abbastanza curioso che i principali accusati del dossier nerazzurro siano Lanese e Agnolin, due fra i migliori arbitri in circolazione, non solo in Italia, premiati giusto la scorsa settimana dall'assise internazionale con la nomina ai mondiali. La federcalcio ha mosso tutte le pedine possibili per ottenere la doppia promozione, è impensabile che a distanza di pochi giorni accetti un «processo», pubblico per giunta, alla coppia; 2) Nell'elenco di Pellegrini, per completezza d'informazione, andrebbe citata anche Inter-Cremonese (2-1), prima di campionato, decisa da un rigore inventato di sana'piarità da Fabricatore, che negli ultimi minuti riusciva anche a espellere due grigiorossi, dei quali uno, Citterio, per una errata somma di ammonizioni; 3) Da ambienti federali si fa notare che i torti patiti dall'Inter non sono in realtà tanto «ampiamente documentati» come sostiene Pellegrini. Per esempio, il primo fallo su Serena in Inter-Ascoli comincia nettamente fuori area; 4) I dossier arbitrali, versione fax del pianto antico di tanti presidenti di calcio d'ogni epoca e latitudine, si rivelano spesso poderosi boomerang e sono sempre spie di altri malesseri. Nel bilancio nerazzurro, più che qualche rigore non concesso, si fanno sentire i mancati incassi di coppa Campioni e l'onere di una concorrenza con il Milan sempre più pesante da reggere, a tutti i livelli. [c. mal.]

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