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Amedeo, duca d'Aosta Amedeo, duca d'Aosta «Troppo bello per essere vero Devo ringraziare Andreotti» BORRO (Arezzo). «Meglio tardi che mai. Comunque, adesso sono molto contento, mi sembra troppo bello per essere vero e desidero ringraziare il presidente del Consiglio». Con una «battuta un po' ironica», come la definisce egli stesso, Amedeo di Savoia, duca d'Aosta, commenta la decisione di Andreotti di dare «via libera» al rientro in Italia delle salme dei Savoia. Da chi ha saputo la notizia? Sapevamo già qualcosa, ma non ne parlavamo troppo: un po' per riservatezza e un po' per scaramanzia. La conferma me l'ha data un giornalista. Quali iniziative intende intraprendere? Adesso parte tutta la fase organizzativa, di attuazione, che non era prevista. Ma, per dare una risposta precisa a questa domanda, occorrerà attendere qualche giorno. Pensa di incontrare difficoltà a riportare in Italia le spoglie di Vittorio Emanuele ni, Umberto II e della regina Elena? Credo proprio di no. Da anni è tutto pronto nella chiesa di Santa Caterina ad Alessandria d'Egitto (dove si trova la salma di Vittorio Emanuele, ndr), a Montpellier (regina Elena) e ad Hautecombe (Umberto). Quindi credo che adesso si tratti solo di normali pratiche da avviare. Da quanto tempo si occupava di questa vicenda? Da 10 anni, per incarico dell'ultimo sovrano Umberto IL Crede che qualche forza politica potrà fare opposizione al rientro? La cosa non mi preoccupa minimamente. Perché? Anche se ci saranno, e potranno esserci, saranno sempre di minoranze. Ed in un Paese democratico, come il nostro, conta la volontà delle maggioranze. Inoltre, considero Andreotti intelligente e prudente: quando parla di una cosa lo fa solo dopo essersi assicurato una copertura numerica. Fu sempre Andreotti che permise il rientro in Italia della salma di suo padre? Sì, fu grazie ai suoi buoni auspici. Queste sono cose che vanno dette. Mio padre morì in esilio, in Argentina, nel '48. Riuscii a riportarlo in Italia nel '74. (Agi]