Vertice Gorbaciov-Baker-Kohl

Vertice Gorbaciov-Baker-Kohl Vertice Gorbaciov-Baker-Kohl Sabato anche il Cancelliere tedesco al Cremlino WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un vertice a tre sulla riunificazione delle due Germanie si terrà dopodomani al Cremlino fra Gorbaciov, il cancelliere tedesco Kohl e il segretario di Stato americano Baker. Dopo l'annuncio ufficioso, ieri all'arrivo di Baker a Mosca, della televisione Cbs, è venuta la conferma del ministro degù Esteri Shevardnadze: Kohl e il ministro degli Esteri tedesco Genscher hanno chiesto un incontro col presidente sovietico. Baker ha già trasmesso a Gorbaciov un messaggio personale di Bush riveduto e corretto alla luce degli straordinari eventi del Cremlino. Dalle indiscrezioni della Casa Bianca, il messaggio di Bush a Gorbaciov contiene proposte importanti non solo sull'Europa e quindi sulla riunificazione delle due Germanie e sul disarmo della Nato e del Patto di Varsavia, ma anche sulle grandi crisi regionali. Baker insomma sarebbe latore di un piano di riassetto globale: insieme con Shevardnadze, oggi e domani, e con Gorbaciov domani, egli dovrebbe andare oltre al riawicinamento delle due Europe, tracciare il progetto di un nuovo ordine internazionale. Le novità maggiori del piano Baker riguarderebbero appunto la riunificazione delle due Germanie, e il Golfo Persico. In California, dove Bush si trovava ieri in visita, un alto funzionario della Casa Bianca ha dichiarato al Los Angeles Times che gli Stati Uniti non chiedono più alla Germania unificata, «ormai vicina», di essere «un membro pieno della Nato», ma soltanto di restare «allineala». Come? Il consigliere di Bush non lo ha spiegato. Tra le tante ipotesi, si fa anche questa: che la Germania unificata esca dalle strutture militari della Nato pur continuando a far parte dell'alleanza, sull'esempio della Francia di De Gaulle. Gli obiettivi di Baker nel Golfo Persico sono stati ieri anticipati dalla pubblicazione sul Washington Post di alcuni estratti di un rapporto riservato del ministro della Difesa Cheney a Bush. Cheney ha scritto che la minaccia sovietica nel Golfo, e a maggior ragione nell'Afghanistan e nel Medio Oriente, sta scomparendo, come sta scomparendo in Europa, e che «lo scenario di un'invasione non è più valido». Di qui una riduzione della task force Usa nel Golfo e della forza di pronto intervento mediorientale in Florida. A Praga, Baker ha indicato con chiarezza che cosa voglia sul disarmo e in Europa. Il segretario di Stato ha chiesto la firma del trattato sul dimezzamento delle armi strategiche al vertice Bush-Gorbaciov a giugno, e la firma del trattato sulla riduzione delle forze convenzionali della Nato e del Patto di Varsavia a 195 mila uomini per parte alla Conferenza di Helsinki, che si terrà entro la fine dell'anno, come voluto dal leader del Cremlino. Questa conferenza, a cui parteciperanno non solo i Paesi dei due blocchi ma anche quelli neutrali, ha precisato Baker, dovrà essere preparatoria non sostitutiva di quella in programma nel '92, e dovrà sancire il diritto alle libere elezioni di tutti i popoli europei e l'obbligo dei bilanci della Difesa aperti, cioè della trasparenza delle spese militari. Baker ha invitato i governi dell'Est ad abbracciare il libero mercato, in caso contrario non riceveranno aiuti dagli Usa. Ennio Carello