Per Canè è stato un mezzogiorno di fuoco

Per Canè è stato un mezzogiorno di fuoco Wilander battuto dopo un emozionante set-spareggio: l'Italia ha eliminato la Svezia dalla Davis Per Canè è stato un mezzogiorno di fuoco E' vera gloria? La risposta a fine marzo contro l'Austria CAGLIARI DAL NOSTRO INVIATO Alle 13,15 il sogno è diventato realtà. Cane ha battuto Wilander al quinto set e l'Italia ha eliminato la fortissima Svezia dalla Coppa Davis '90. Tre punti firmati Paolino Cane, venticinque anni ancora da compiere, il più «vecchio» della squadra, due singolari più il doppio con Nargiso. Ma sarebbe ingeneroso tralasciare nell'elogio Camporese che, pur sconfitto, ha impegnato per cinque set Wilander minandone la sicurezza e fiaccandone la resistenza fisica e soprattutto mentale. Tornato in squadra dopo la pace di Melbourne con Adriano Panetta, Paolino Cane è stato il mattatore del clamoroso successo azzurro. Una vittoria importantissima per uno sport che dal ritiro di Panatta non aveva più vissuto giorni di gloria. Ma che nello stesso tempo, un'affermazione che non' deve creare facili illusioni. A propiziare la vittoria hanno contribuito diversi fattori. Primo la data, a ridosso della conclusione degli Open d'Australia che hanno visto gli svedesi impegnati più a lungo degli azzurri. Quindi maggiori problemi con il fuso orario e minor tempo per ambientarsi alla superfice in terra rossa giustamente imposta da Adriano Panatta. Secondo il forfait di Edberg, attuale miglior giocatore svedese. Un'assenza annunciata prima dell'infortunio occorsogli nella finale persa con Lendl. Ma tante volte la Svezia aveva fatto a meno di alcuni dei suoi campioni ed era sempre arrivata in finale nelle ultime 7 edizioni della Coppa. Un'impresa che ha creato commozione, giustificato entusiasmo, ma che non permette molti altri sogni di gloria. Ripetersi già nel secondo turno, in trasferta, molto probabilmente a Vienna, dal 30 marzo al 1 aprile, quasi sicuramente su di un campo indoor allestito in terra, sarà impresa quasi impossibile. L'Austria capace di vincere a Barcellona contro la Spagna, è formazione rampante, come e più della nostra, ed ha in Muster e Skoff due giocatori con caratteristiche tecniche più ostiche per gli azzurri. Come previsto le emozioni non sono mancate nel quinto set fra Cane e Wilander. Il bolo gnese si è presentato tranquillo ed ha avuto un inizio travolgente come nel primo set di domenica. Subito 3-0, con Wilander che doveva superarsi per annullare due break-point per il 4-0 e quindi tre palle del 4-1 per Paolino che chiudeva alla prima ma il giudice di linea chiamava out una palla finita proprio sulla linea. Il giudice di sedia dava ragione all'azzurro concedendo la ripetizione del punto, ma Paolino si disuniva e restituiva il break. Wilander si era riportato in parità, aveva incominciato a limitare il numero degli errori gratuiti, era intenzionato ad approfittare dello scoramento dell'azzurro che, però, come il giorno prima, sapeva riprendere il controllo nervoso, difendendo il servìzio per arrivare nella maniera più eroica e1 drammatica (scambio con volée in tuffo di Paolino, ripresa di Wilander con il nostro che si rialzava con un guizzo e riusciva a giocare un passante vincente prima di stramazzare felice al suolo) al 6-5. Lo svedese al servizio, Cane attacca e chiude con una perfetta volée stoppata, mette a segno uno dei suoi micidiali diritti, un passante lungo linea dello svedese che subito dopo caccia fuori un lob. E' 15-40, due match-point per l'azzurro. Basta il primo per chiudere con un autoritario smash. Delirio, trionfo, lacrime di felicità. Rino Cacioppo ITALIA-SVEZIA 3-2 — CanèWilander 6-4; 3-6; 4-6; 7-5; 7-5, in 4 ore e 48 minuti. 11 *-t*"1*'*,."».A— Il riposo dell'eroe* Paolino Cane scarica a terra la tensione nervosa e la stanchezza dopo uno scambio vittorioso particolarmente spettacolare con Wilander