Dimissioni a catena di E. St.

Dimissioni a catena Dimissioni a catena I gerarchi nel mirino della stampa Dopo avere a lungo ignorato o minimizzato le malefatte degli alti papaveri del pcus, nelle ultime settimane la stampa sovietica ha lanciato una vigorosa campagna denunciando abusi e privilegi. Ha dato il «la» un episodio avvenuto alla vigilia dell'anno nuovo, quando un autista della nomenklatura di Cernikov, in Ucraina, è finito con la sua auto blu contro un lampione. Risultato: dalla vettura sfasciata facevano capolino alla piccola folla riunitasi attorno, prosciutti, salse e liquori in grande quantità destinati al party d'un alto funzionario governativo. Gli astanti, infuriati per quel lusso in tempi in cui ufficialmente si chiede a tutti di stringere la cinghia, hanno infierito sulla carcassa dell'auto. Poi, non contenti, l'hanno trascinata di fronte alla sede del partito, dove sono rimasti per protesta sino alle tre del mattino. Un brutto colpo per la leadership del pc, tanto più che la vicenda è finita in tv. Da allora — segnala 1'«Herald Tribune» — si sono moltiplicate le denunce dei mass media contro esponenti incapaci o corrotti del regime. Non mancano le vittime illustri. Emblematico il caso di Ghennadi Bogomyakov, capo del partito nella provincia di Tymen, nelal Siberia Centrale. Il 18 gennaio si è dimesso con tutto lo staff. Le sue colpe: opporsi alle riforme economiche, governare in modo tirannico e capriccioso, terrorizzando chi non voleva piegarsi. E' bastato che un alto funzionario del partito denunciasse pubblicamente i suoi costumi da «signore feudale» per farlo cadere. Secondo il quotidiano «Rabotchaya Tribuna», la perestrqjka ha fatto più progressi in loco nei due giorni successivi che nei cinque anni precedenti A Volgograd, il segretario del partito, Vladimir Kalashnikov ha perso il posto dopo che il settimanale «Ogonjok», uno dei più spregiudicati, aveva puntato l'indice contro le sue malefatte. Gli si rimproverava, in particolare, d'essere intervenuto per far ottenere alla figlia un buon appartamento, scavalcando la «gente comune» in graduatoria. Per costringerlo alle dimissioni, studenti e giovani lavoratori hanno picchettato ripetutamente la sede del pc gridando: «Il popolo non ha più fiducia in te, vattene!» A Leningrado, l'ex segretario cittadino del pcus, Yuri Soloviov, dopo la sostituzione—nel luglio scorso — ha dovuto inghiottire un boccone ancora più amaro: l'hanno espulso dal pc per essersi comprato a prezzi di favore una Mercedes. Anche le trasferte all'estero cadono ormai nello spietato mirino del giornalismo sovietico. Una denuncia di «Radio Kiev» su abusi compiuti durante una visita in Jugoslavia ha infatti portato alla cacciata del leader del pc nella provincia di Chernovtsy, in Ucraina. [e. st.]

Persone citate: Vladimir Kalashnikov, Yuri Soloviov

Luoghi citati: Jugoslavia, Leningrado, Siberia Centrale, Ucraina, Volgograd