E Maradona si allena di Massimo Gramellini

E Maradona si allena NAPOLI-CREMONESE Bigon a Dieguito: «Due punti prima degli scontri diretti» E Maradona si allena Cena con Bilardo, alba a Soccavo NAPOLI DAL NOSTRO INVIATO Maradona è davvero esagerato. Nella vita come sul lavoro. Quando non tiene voglia di faticare, non è che si allena poco, fa che restarsene a casa. Ma quando ha voglia arriva al campo per primo ed esce per ultimo, dopo un supplemento di tecnica individuale che è pura delizia per gli occhi. Ieri mattina era appunto una di quelle volte in cui Dieguito si alza con il piede giusto e, soprattutto, ad un Diario assimilabile alle abitudini delle persone normali. Forse qualche merito spetta al et argentino Bilardo, suo ospite a cena venerdì sera, che non avrà mancato di elargirgli i soliti, ascoltati, paterni consigli. Alle otto Maradona ha bussato al cancello del Centro Paradiso di Soccavo, in anticipo di tre ore rispetto ai compagni. E alle 12,30, mentre gli altri già si rifugiavano sotto le docce, lui ha continuato a bombardare da tutte le posizioni la porta vuota, alternandosi con il suo umi- le e adorante erede, Zola. Alla fine Dieguito ha voluto di nuovo esagerare, andando a piazzare il pallone sulla linea di fondo, nel punto in cui quest'ultima interseca il gesso dell'area piccola, quella del portiere. Segnare da lì è impresa proibita agli umani. Maradona ci è riuscito al primo tentativo. Si è allora fatto avanti Zola, e per tre volte ha tentato di emulare il maestro, ma la palla si è rifiutata di percorrere una traiettoria innaturale ed è andata a schiantarsi contro il palo. Al piccolo sardo veniva quasi da piangere, ma l'argentino gli ha poggiato una mano sulla testa, dicendo: «Non rassegnarti: nemmeno io ci riuscivo, quand'ero un ragazzino come te». In realtà, all'età di Zola, 24 anni, Maradona era già il giocatore più famoso del pianeta e si accingeva a vincere i mondiali. Però, fra tante bugie, ogni tanto Diego riesce a dirne una che torna a suo onore. Lo scambio infrasettimanale di veleni fra Berlusconi e Ferlaino («Il Napoli gioca male», «Pensi ai fatti suoi, che così alimenta solo la violenza») ha permesso al nostro eroe di esibirsi in un per lui inconsueto esercizio di diplomazia: «Entrambi hanno fatto bene a difendere le loro squadre. Questo non vuol dire che Berlusconi sia il proprietario della verità assoluta. Anche lui può sbagliare». Piccola pausa ammiccante: «Almeno nel calcio». Dal che si deduce che nelle altre sue attività, e pare proprio che siano numerose, il presidente rossonero viene riconosciuto infallibile anche da Maradona. Peccato che poi Diego abbia rovinato tutto e in un italiano maccheronico si sia permesso di bollare con la qualifica di «estronsi» tutti coloro che osano scrivere sui giornali che il Napoli e il suo immenso capitano non sono i più bravi e i più belli del mondo. A questi signori ha dedicato un pensiero più garbato ma non meno incisivo anche il dirigente Trifuoggi, replicando a chi considera la squadra di Ferlaino la figlia prediletta degli arbitri: «Lo Bello, il nostro presunto protettore, una volta ci ha fatto giocare metà partita in dieci e in un'altra occasione ha convalidato un gol degli avversari segnato con la mano». Oggi, in un San Paolo dalla contrastata ma infine concessa agibilità, arriva lo spauracchio della Cremonese, ultimo saliscendi prima delle grandi salite che vedranno il Napoli affroni tare Milan, Roma e Inter in quindici giorni. Bigon vuole arrivarci con altri due punti di scorta: «E ce la faremo, se non smarriremo la concentrazione. A me le partite facili non sono mai piaciute: ricordo che il mio Milan gettò via uno scudetto perdendo in casa contro il Mantova». In verità, l'allenatore è così ottimista da sbilanciarsi in scommesse perlomeno azzardate: «Parola d'onore: se vinciamo lo scudetto mi taglio un braccio: il sinistro, tanto lo uso poco. E poi al giorno d'oggi fanno di quelle protesi!» Le assenze di Renica e Careca, la squalifica di Fusi, le condizioni precarie di Mauro e Carnevale e il probabile menisco di De Napoli (oggi gioca, ma se sentirà dolore potrebbe operarsi subito, per non compromettere il mondiale) responsabilizzano al massimo Maradona, sul quale agirà anche lo stimolo che, in caso di vittoria, Ferlaino gli condeda il permesso di volare lunedì in Brasile alla festa d'addio di Zico. Massimo Gramellini Ieri Maradona ha detto: «Ferlaino e Berlusconi hanno fatto bene a difendere le loro squadre. Ciò non significa che Berlusconi sia il depositario della verità assoluta. Anche lui può sbagliare. . Almeno nel calcio...»

Luoghi citati: Brasile, Napoli, Roma, San Paolo