In Svizzera il denaro più «bianco»

In Svizzera il denaro più «bianco» La Confederazione ora scende in campo contro il riciclaggio dei capitali «sporchi» In Svizzera il denaro più «bianco» Miliardi di dollari in 4000 banche Affiorano le complicità politiche LUGANO DAL NOSTRO INVIATO Scriveva Voltaire: «Se vedete un banchiere svizzero saltare da una finestra, saltate dietro di lui: c'è sicuramente del denaro da guadagnare». Poveri banchieri! La loro avidità, la disponibilità a trattare con chiunque hanno prodotto, soprattutto negli ultimi anni, una serie di clamorosi scandali finanziari. E' un fenomeno quasi naturale in un Paese dove operano più di 4000 banche la cui caratteristica comune e principale è la segretezza. La concorrenza è talmente spietata che l'efficienza e la redditività di una banca sono misurate dalla consistenza degli affari conclusi, non importa se di dubbia provenienza. Le enormi fortune accumulate sui conti delle banche svizzere dai grandi dittatori (Marcos, Duvalier, Ceausescu, Noriega) e i casi di riciclaggio di denaro sporco (come la «Lebanon Connection» che nell'88 costrinse alle dimissioni il ministro delle Giustizia, Elisabeth Kopp) hanno attirato su Berna critiche violente da parte delle istituzioni internazionali. Tanto che in pochi mesi è stato messo a punto un nuovo progetto di legge sul riciclaggio, sono state rese più severe le norme sull'insider trading e si sta pensando a una disciplina complessiva di tutti gli intermediari finanziari non bancari. «Qualcosa si sta muovendo — afferma Paolo Bernasconi, ex procuratore e oggi avvocato a Lugano —. Per la Svizzera il punto di svolta nell'introduzione di maggiori controlli è stato il 1977 con lo scandalo del Credito Svizzero il cui strumento operativo era una società di nome Texon. Un caso storico, per le sue dimensioni e perché era coinvolta una delle tre grandi banche del Paese. Nel sistema giudiziario svizzero si parla ancora oggi di sindrome Texon». Ma gli sforzi profusi dalla Confederazione nella dichiarata guerra alla criminalità finanziaria non a tutti sembrano sufficienti e decisivi. E' appena uscito un libro dal titolo inequivocabile: «La Svizzera lava più bianco». L'autore è Jean Ziegler, deputato socialista, docente di sociologia all'Università di Ginevra, il quale, nonostante i tempi che corrono, non ha alcun timore a discorrere di «rivoluzione». Ziegler è un Gianburrasca della politica e negli anni è diventato un severo censore delle incestuose commistioni tra finanza e criminalità, tra economia e politica. «L'Emirato Elvetico», così definisce il Paese di Guglielmo Teli, «è il principale riciclatore di denaro sporco; assisto alla decadenza di questo Paese, alla cancrena, alla corruzione di istituzioni che ritenevo incorruttibili». L'atto d'accusa di Ziegler è senza vie d'uscita: «In Svizzera — sostiene il deputato socialista — tutti i grandi partiti sono associati nella gestione degli affari e si dividono i posti nei consigli di amministrazione. Nessuna sanzione o pena possono uscire dalle urne, il sistema è bloccato». E' indubbio, comunque, che i clamorosi scandali finanziari hanno accentuato la sensibilità del mondo politico e degli affari. Esemplare, a questo proposito, è la nuova legge sull'insider trading, semplice e di facile applicazione, forse utile al legislatore italiano. L'articolo 161 del codice penale svizzero, denominato «Sfruttamento della conoscenza di fatti confidenziali», in soli 5 punti chiarisce che è «punito con la detenzione o la multa» chiunque «in qualità di membro del consiglio di amministrazione, della direzione, dell'organo di revisione o mandatario di una società (...) ottiene per sé o per altri un vantaggio patrimoniale sfruttando la conoscenza di un fatto confidenziale che, se divulgato, eserciterà verosimilmente un influsso notevole sul corso di azioni, di altri titoli della società». Berna, dunque, ha dichiarato guerra alla criminalità finanziaria, vincerla non sarà facile. Rinaldo Gianola DOVE IL FISCO NON COLPISCE I CAPITALI LA MAPPA DEI PARADISI FISCALI Cpandianl-LASTAMPA)

Persone citate: Ceausescu, Duvalier, Elisabeth Kopp, Guglielmo Teli, Jean Ziegler, Noriega, Paolo Bernasconi, Rinaldo Gianola, Ziegler

Luoghi citati: Berna, Lugano, Svizzera