Arancia meccanica fra i ragazzi di leva

Arancia meccanica fra i ragazzi di leva In ospedale soldato che ha bevuto soda caustica, inchiesta dopo la denuncia dei genitori Arancia meccanica fra i ragazzi di leva Gravi episodi di nonnismo nelle caserme di Veneto e Friuli PADOVA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Arancia meccanica in caserma. La denuncia di un militare di Treviso in servizio di leva a Cividale del Friuli ha fatto scoprire una serie di episodi di «nonnismo», un male che le indagini condotte negli anni scorsi nelle file dell'esercito non hanno ancora estirpato. I fatti venuti alla luce sono agghiaccianti: un ragazzo, in servizio di leva a Cividale del Friuli, sarebbe stato seviziato con un piccone; un altro militare, in forza al 5° Corpo d'Armata, avrebbe subito una feroce tortura ai testicoli. Un giovane di Maser, in provincia di Treviso, è tuttora ricoverato in gravi condizioiù all'ospedale di Padova per aver bevuto un bicchiere di soda caustica scambiata per aranciata. I medici lo hanno sottoposto a una serie di interventi chirurgici nel tentativo di ricostruirgli l'esofago devastato dalla micidiale sostanza ingerita nella caserma «Zucchi» di Chiusaforte, in provincia di Udine, dove prestava servizio. Per il ragazzo c'è la seria preoccupazione di un'invalidità permanente. Ma sul suo «infortunio», inizialmente addebitato ad un tragico errore dello stesso •militare, c'è il sospetto del dolo: i giudici stanno infatti cercando di accertare se il bicchiere dell'aranciata sia stato sostituito «per scherzo» con quello di soda. La nuova, brutale stagione del «nonnismo» ha ormai superato il livello di guardia. I giudici della procura militare di Padova, competente per tutto il Nord-Est, hanno aperto un'inchiesta per far luce su una serie di fatti sui quali sta indagando anche la magistratura ordinaria. Teatro di questi episodi di violenza sarebbero alcuni pre¬ sidi militari delle province di Udine e Belluno. La vicenda del piccone è finita anche all'attenzione della magistratura ordinaria di Tolmezzo che ha aperto un'inchiesta per il reato di atti osceni in luogo pubblico, mentre i giudici della procura militare di Padova dovranno accertare l'eventuale esistenza di reati più gravi. La denuncia del soldato di Treviso ha squarciato un velo. Molte altri terribili soprusi sono poi affiorati. In una caserma di Belluno, ad esempio, un altro militare di leva sarebbe stato costretto, per ordine dei soldati più anziani, a torturare un mulo. L'inchiesta sul nonnismo potrebbe ora estendersi a tutte le caserme del Nord-Est, dove nel frattempo i controlli delle autorità militari si sarebbero fatti più rigidi. Intanto, gli stessi vertici delle Forze Armate sono diventati bersaglio delle pole¬ miche scatenate dall'Associazione nazionale genitori soldati di leva (Angesol), che ha già annunciato l'intenzione di costituirsi parte civile al processo per i fatti di Cividale. L'Angesol sfrutterebbe così per la prima volta la possibilità offerta dal nuovo codice di procedura penale, che prevede appunto la figura dell'«ente esponenziale» in queste cause. L'associazione annuncia battaglia per combattere il fenomeno del nonnismo. Dice la signora Amalia Trailo, presidentessa de 11'Angesol: «Abbiamo raccolto e stiamo raccogliendo in un dossier decine di storie di soprusi commessi ai danni dei soldati di leva, che insieme ai loro genitori chiedono alle autorità militari di essere adeguatamente tutelati, sotto il profilo sia dell'incolumità fìsica che della dignità morale». Antonello Francica

Persone citate: Amalia Trailo, Antonello Francica, Cividale