Il partito non guiderà più l'Urss di Enrico Singer

Il partito non guiderà più l'Urss Indiscrezioni sul «programma» per il Congresso: il pcus avrà una struttura federale Il partito non guiderà più l'Urss Un 'apertura di Gorbaciov al pluralismo politico MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Abolizione dell'articolo 6 della Costituzione che assicura il ruolo dirigente del partito comunista. E conseguente apertura al principio del multipartitismo. Riforma federale del pcus che diventa una specie di associazione dei partiti comunisti delle quindici Repubbliche sovietiche. Sostituzione della carica di segretario generale con quella di presidente del pcus, appoggiato da due vicepresidenti. Creazione di un Comitato Esecutivo Politico composto dai segretari dei 15 pc locali che prende il posto — o almeno affianca — il Politburo. Michail Gorbaciov aveva promesso una «nuova fase della perestrqjka», ma quella che si annuncia è una rivoluzione. E' una rifondazione del potere in Urss, è lo sconvolgimento di un sistema difeso per settant'anni. «E' la base di un progetto di socialismo democratico e umano», ha scritto ieri l'agenzia di stampa «Interfax» (uri servizio di «Radio Mosca») lanciando le rivelazioni sulla piat¬ taforma per il prossimo Congresso del pcus che nessuna autorità ha confermato. Ma che nessuno ha smentito. Questa volta, la fonte delle indiscrezioni sembra troppo autorevole perché tutto possa essere archiviato come un falso «colpo» giornalistico. Il colpo, in realtà, è quello che Gorbaciov si appresta a dare alla struttura del pcus e del Paese. Il più clamoroso è la rinuncia all'articolo 6 della Costituzione. Abbandonare la «garanzia giuridica» del ruolo dirigente del partito comunista è un passo decisivo. Al Congresso, che dovrà discutere questo come tutti gli altri punti della piattaforma, Gorbaciov chiede di «lottare perché il pcus conservi il suo ruolo egemone», ma nella società. «Il consenso va conquistato», dicono le tesi di Gorbaciov che il Plenum del Comitato Centrale esaminerà domani. E questo già colloca il nuovo pcus sullo stesso terreno di altre, eventuali, forze politiche organizzate. Eventuali, perché il capo del Cremlino ripete che «il multipartitismo non è la panacea per tutti i mali della società». Una frase già pronunciata a Vilnius di fronte ai nazionalisti lituani e che è già diventata una formula: non c'è opposizione di principio, ma «il movimento deve nascere dalla base». In sostanza, il pcus per parte sua può rinunciare all'esclusiva del potere e forse lo farà al prossimo Congresso. Il resto spetta ad altri farlo. E prima di tutto al Parlamento, che dovrà affrontare una riforma costituzionale per fissare regole e limiti del futuro gioco politico. Ma la rifondazione del pcus non si limita a questa già clamorosa apertura. Nel disegno di Gorbaciov, il partito comunista dell'Unione Sovietica deve prendere atto delle spinte all'autonomia che salgono dai 15 partiti comunisti che lo com¬ pongono. Ed ecco la seconda parte della riforma: il pcus, che oggi è un vertice unito e potente, dovrebbe diventare una rappresentanza equilibrata dei partiti comunisti delle Repubbliche che formano l'Urss, Con un Comitato Centrale di soli 200 membri (contro i 251 titolari e i 109 supplenti attuali) e con un Comitato Politico Esecutivo composto dai segretari dei 15 partiti locali. Alla testa di questa piramide sarebbe eletto un presidente del pcus affiancato da due vice. E' una rivoluzione anche questa. Perché oggi il cuore del potere sovietico è nel Politburo del pcus, formato da un numero variabile di membri (ora i titolari sono undici), senza alcun obbligo di rappresentanza locale. Anzi, nel Politburo attuale ci sono dieci esponenti del partito comunista della Repubblica Russa e uno solo (Eduard Shevardnadze) della Georgia. Ridurre il cuore del pcus alla somma matematica dei segretari del pc repubblicani significa togliergli un'altra fetta di potere. Certo, è un modo — forse l'unico — per salvare l'unità del pcus già minacciata dalle secessioni annunciate dai pc delle Repubbliche Baltiche. Ma è anche un modo per ridisegnare la mappa del potere nel pcus. Se questa, come l'ha rivelata ieri l'agenzia «Interfax», è davvero la strategia di Michail Gorbaciov per il Congresso del pcus, a Mosca circolano già le voci sul «passo successivo» del capo del Cremlino. Abbandonare la guida del partito così ridimensionato per conservare la carica di presidente dell'Urss con poteri che la probabile riforma costituzionale potrebbe aumentare. Ma sulla strada di Gorbaciov ci sono appuntamenti più ravvicinati. La battaglia con gli avversari della perestrqjka sarà molto difficile — «critica» hanno scritto le «Izvestia» — già nel Plenum del Comitato Centrale che, domani e martedì, dovrà discutere e votare la piattaforma delle tesi. Poi lo scontro si trasferirà al Congresso che potrebbe essere anticipato a maggio e che si annuncia come la vera «prova del nove» della sfida di Gorbaciov. Enrico Singer

Persone citate: Eduard Shevardnadze, Gorbaciov, Michail Gorbaciov

Luoghi citati: Georgia, Mosca, Unione Sovietica, Urss, Vilnius