Riunificazione d'oro di A. V.

Riunificazione d'oro Riunificazione d'oro Più veloce la locomotiva tedesca BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Che cosa ne sarà di Francoforte se l'attuale fase di impetuosi sviluppi intertedeschi sfocerà, come sembra ineluttabile ormai, nella concretizzazione del sogno unitario? C'è forse posto per una capitale finanziaria, in una Germania riunificata che abbia collocato a Berlino la sede del suo governo? Lo statuto della Bundesbank colloca soltanto provvisoriamente l'istituto di emissione nella metropoli dell'Assia. E se la Bundesbank dovesse fare trasloco, non la seguirebbero forse a Berlino le sedi delle grandi banche tedesche e tutto il resto? Fra i grattacieli di Mainhattan, come viene chiamata questa specie di New York sulle rive del Meno (Main), alcuni si pongono queste domande. Ma il loro brontolio è sovrastato dalla rumorosa euforia dei buoni affari: la perestrqjka, le rivoluzioni nell'Est, la prospettiva dell'unità tedesca hanno spalancato davanti all'economia federale un gigantesco mercato di espansione. E così la congiuntura si fa esplosiva, il marco scoppia di salute, l'indice azionario sale, e Francoforte dimentica l'orso berlinese grazie al toro che carica il listino. Dopo avere chiuso il 1989 con una crescita del prodotto in termini reali del 4 per cento, la più alta degli Anni Ottanta, e un attivo commerciale di 135 miliardi di marchi, più di centomila miliardi di lire, la poderosa macchina dell'economia tedesca si prepara a un'altra annata da primato. Gli osservatori notano che si è determinata negli ultimi tempi, a corroborare il marco e il listino, la coincidenza di due fenomeni che di solito non si presentano insieme. Da un lato affluiscono in Germania gli interessi degli investimenti effettuati all'estero negli anni precedenti, dall'altro flussi crescenti di capitali, da parte di investitori stranieri, vengono a cercare una promettente remunerazione in una economia dalle prospettive così incoraggianti. Per il 1990, le previsioni puntano su una crescita del 3,5 per cento. Si ritiene che l'apertura della frontiera inter-tedesca dispiegherà i suoi effetti proprio quest'anno. Un'altra ragione di ottimismo sta nell'afflusso dei profughi tedeschi dall'altra Germania e dal resto dell'Europa orientale: sono stati oltre 700 mila nell'89, potrebbero essere altrettanti quest'anno. L'aumentata offerta di lavoro finirà con il contenerne il costo. E questo è considerato un fattore importante. Un'altra considerazione emerge dalle previsioni congiunturali. L'anno scorso sono stati soprattutto gli investimenti, nazionali e stranieri, a far marciare a pieno regime l'apparato industriale tedesco, specializzato nell'offrire appunto beni d'investimento. La domanda interna, nell'89, è stata piuttosto modesta, aumentando appena dell'1,6 per cento. Quest'anno si registrerà la promozione della domanda interna al rango di fattore trainante. I consumi potrebbero crescere del 3,5 per cento. Il conservatore Weigel unisce intanto la sua voce a quella dell'opposizione socialdemocratica, che ieri si è espressa a favore di una immediata unione monetaria. Deve finire, argomenta ì'Spd, l'attuale insostenibile rapporto tra il debolissimo marco della Bepubblica Democratica e il super-marco federale. [a. v.]

Persone citate: Main, Weigel

Luoghi citati: Assia, Berlino, Francoforte, Germania, New York