Il sorteggio ci sarà ancora amico? di Curzio Maltese

Il sorteggio ci sarà ancora amico? A Stoccolma attesa per il responso dell'urna e molte discussioni sulla nuova regolamentazione dei calciatori Cee Il sorteggio ci sarà ancora amico? Dopo Italia 90, oggi nascono gli Europei del '92 STOCCOLMA DAL NOSTRO INVIATO Ma quali sono 'sti dodici Paesi della Cee? A quanto si può piazzare un quattordicenne belga? Vale di più se è figlio di italiani? Che sconto si può concedere per un quinto straniero di riserva, magari brasiliano e quindi sicuramente extracomunitario? Sono questi da oggi, e lo saranno ancor più domani, i nuovi problemi della più vulcanica, variopinta e rapinosa specie del calcio italiano: i procuratori. La torta della Cee ha molti piani. Dal '93 i club saranno liberi di ingaggire tutti gli stranieri che vogliono purché comunitari. Ma fin d'ora Caliendo e co. potranno esercitarsi con la «caccia al pulcino». E' una nuova disciplina, si spera non cruenta, non ancora ostacolata dai verdi. Si prende un quindicenne di belle speranze, magari belga o tedesco, gli si appiccica l'etichetta di futuro campione e poi lo si piazza a peso d'oro in giro per l'Italia. Dopo cinque anni, tre dei quali nel settore giovanile, il ragazzo sarà considerato «assimilato», cioè italiano a tutti gli effetti, tranne che per l'onore di vestire la maglia azzurra, e come tale potrà essere rivenduto sul mercato interno, aggirando il limite dei tre stranieri in campo. La caccia è aperta da subito, perché la norma per gli assimilati avrà effetto retroattivo e non sarà necessario aspettare il '93 per avviare l'iter, come raccontava martedì Matarrese. Un bell'affare per i procuratori. Tra l'altro sono pochissimi i club nostrani che possano vantare una conoscenza specifica dei vivai stranieri. La Juve ha fatto qualche provino, l'ultimo a un quattordicenne tedesco figlio d'italiani, Alderighi; il Milan ha ospitato juniores spagnoli. Soltanto il Torino, che in settimana aprirà a Liegi la quarta scuola di calcio all'estero, gode di un osservatorio d'avanguardia. Ma la corsa all'oro vivrà soprattutto intorno alla libera circolazione e le prospettive, per quanto riguarda l'Italia, non sono allegrissime. Ieri il presidente di Lega, Luciano Nizzola, ha assai attenuato il trionfalismo dei federali: «Il rischio di una nuova invasione esiste, per quanto slittato nel tempo. E i patti tra gentiluomini, assomigliano sempre più alle scommesse. Tra l'altro non è facile trovare i gentiluomini che li rispettino. Dovranno passare tre campionati e un mondiale. E l'esito di quest'ultimo potrebbe invertire molte ten¬ denze». Il messaggio è chiaro. E torniamo all'Europa, cioè al sorteggio. La novità è che sarà un sorteggio vero, senza urne «truccate» o comunque manipolate. Rispetto a Moroder, tutt'altra musica. Le polemiche intorno al balletto di palline di Italia '90 (non ultimo, il teatrino scatenato da Maradona) ha convinto i) comitato organizzatore a cancellare ogni pregiudiziale, compresa quella politica che sconsiglia abbinamenti come Turchia e Cipro oppure Jugoslavia-Albania. All'Italia, per esempio, potrebbe capitare un girone di ferro (Urss, Francia, Irlanda del Nord e Cipro) o di latta (Portogallo, Bulgaria, Finlandia e San Marino) e nulla vieta che gli azzurri possano replicare il girone mundial con Austria e Cecoslovacchia. Deciderà la mano del pompierone Gunnar Nordhal. Cerimonia al Municipio, all'insegna dell'austerity, dopo lo sfarzo e i lustrini di Italia '90. Non sono previste ballerine, Sofieloren, Pippibaudi, e neppure un filmato di Ingmar Bergman a illustrare la bellezza dei canali di Stoccolma. Curzio Maltese

Persone citate: Alderighi, Caliendo, Gunnar Nordhal, Ingmar Bergman, Luciano Nizzola, Maradona, Matarrese, Moroder