Bancari, ora si tratta di Gian Carlo Fossi

Bancari, ora si tratta Da Assicredito e Ieri sì alla mediazione di Donat-Cattin Bancari, ora si tratta // dialogo tra le parti riprenderà stamane al ministero del Lavoro II nodo principale da sciogliere riguarda l'area contrattuale unica ROMA. Non ci saranno altri disagi nelle banche, almeno a breve a scadenza. La vertenza per il rinnovo del contratto dei 320 mila lavoratori del settore è stata sbloccata ieri, al termine di un nuovo incontro del ministro del Lavoro Donat-Cattin con le delegazioni di Assicredito e Acri, che rappresentano rispettivamente gli Istituti di credito e le Casse di risparmio. Le due associazioni hanno accolto «con senso di responsabilità» la proposta del ministro sulla questione dell'area contrattuale unica per bancari e parabancari, causa della rottura di metà dicembre. Le aziende sostenevano l'esigenza di applicare un contratto diverso da quello bancario ai dipendenti da trasferire a società collegate nel qualdro di un'ampia ristrutturazione. Questa mattina alle 8, DonatCattin riceve i sindacati (che avevano dato il loro assenso la settimana scorsa) e alle 10, in un clima molto più disteso, riprendono i negoziati fra le parti, che «dovrebbero proseguire no stop», dice Sergio Ammannati, segretario generale della Fiba-Cisl, «per raggiungere in breve tempo un accordo». Le aziende sperano che si arrivi a «soluzioni coerenti con le esigenze di rilancio e di riassetto del settore, peraltro richieste dalla serrata concorrenza interna ed internazionale, anche alla luce dell'imminente apertura del mercato unico europeo». Sottolineano, poi, «la irrinunciabile necessità di conseguire, anche attraverso il nuovo contratto, concreti obiettivi di efficienza e di produttività» e ribadiscono che «ogni aspetto del negoziato, comprese le sue ricadute in termini di costo, sia valutato in un quadro complessivo di equilibrio». La cosa importante per Donat-Cattin è aver ristabilito le condizioni per la ripresa delle trattative, «avendo definito un'unica grande area contrattuale per i lavoratori dei gruppi polifunzionali ed agenti contrattuali unici». Il ministro ha comunque ammesso che, mentre la dimensione del settore creditizio è delineata abbastanza precisamente nella seconda direttiva della Cee, «è dubbia la determinazione di quei servizi che non sono propriamente bancari, ma funzionali all'attività bancaria». Su questo aspetto, ci sarà ancora da discutere. «Nel documento del ministro — ha osservato il presidente dell'Acri, Roberto Mazzotta — ci sono diversi punti non semplicisticamente riconducibili alla questione dell'area contrattuale». Per l'Assicredito, il direttore generale Capo ha precisato: «Abbiamo dato una sostanziale adesione. Il contratto è complesso e contiene altre parti importanti che riguardano la flessibilità e la compatibilità degli oneri. Peraltro, noi vogliamo fare un buon contratto, e il più presto possibile». Anche Luigi Marmiroli della Fabi, Nicoletta Rocchi della Fisac-Cgil e Franco Esposito della Falcri auspicano un negoziato a ritmi serrati. Nello stesso tempo — avverte Andrea Ceglie, segretario nazionale della FibaCisl — si dovrà affrontare il rinnovo del contratto dei 35 mila funzionari delle banche e delle Casse di risparmio». Gian Carlo Fossi

Persone citate: Andrea Ceglie, Donat-cattin, Donat-cattin Bancari, Fabi, Franco Esposito, Luigi Marmiroli, Nicoletta Rocchi, Roberto Mazzotta, Sergio Ammannati

Luoghi citati: Assicredito, Roma