«Non pensate soltanto all'Est» di Marco Tosatti

«Non pensate soltanto all'Est» Appello del Papa alle potenze che manovrano economia, armi ed alleanze «Non pensate soltanto all'Est» «Questo nuovo amore dell'Occidente verso l'Europa orientale non deve far dimenticare il Sud» Le ereditd:dei conflitti «ideologici» e delle guerre fra blocchi sono un conto ancora da saldare N'DJAMENA DAL NOSTRO INVIATO v Il nuovo amore dell'Occidente per l'Europa orientale non deve far dimenticare il Sud, e in particolare l'Africa: con questo monito, rivolto ai diplomatici di tutti i Paesi accreditati a N'Djamena, capitale del Ciad, Giovanni Paolo II ha concluso il suo viaggio di una settimana nel Sahel, terra di disastri ambientali e povertà, ma anche di guerre inutili. E' stato, quello di ieri mattina, l'unico incontro con il corpo diplomatico previsto nei cinque Stati visitati (Capo Verde, Guinea Bissau, Mali, Burkina Faso e Ciad) e il Papa ha voluto conferirgli un tono speciale, da vero e proprio bilancio del viaggio, quasi una summa sui mali d'Africa, chiamando in causa anche le grandi potenze. «E' mio proposito dire chiaramente alla comunità internazionale che la solidarietà fra i popoli non ha frontiere — ha sottolineato il Pontefice —, che le grandi trasformazioni in atto nell'Europa dell'Est non devono spostare l'attenzione dal Sud e dal continente africano in particolare». Ma l'Africa sembra segnata soprattutto dai conflitti: «Vi sono fonti di sofferenze che sembrano non aver fine — ha detto Giovanni Paolo II —. Penso all'Etiopia, al Sudan, ad altri popoli colpiti dalla discriminazione razziale, ad altri ancora che endemiche rivalità etniche conducono talvolta a violenti confronti». Il Ciad sta ancora penosamente lavorando a sanare le ferite causate dalla guerra con la Libia, e comunque non tutto è tranquillo: lo testimonia lo spiegamento di forze durante la visita papale, con autoblindó ovunque e soldati armati ogni pochi metri, nel timore di un attentato. «Dobbiamo constatare che molto spesso l'origine degli attentati alla pace non è chiaramente visibile», ha aggiunto Giovanni Paolo II ed è necessario avere il «coraggio della lucidità» per rispondere ad alcune domande: quali sono le implicazioni dei conflitti, chi li favorisce, quali diritti sono messi in discussione. Oltre a esaminare i problemi regionali, «è necessario anche avere il coraggio di porre in luce il ruolo svolto da tutte le parti, a cominciare dalle più potenti, che hanno il governo dell'economia, degli aiuti militari, delle alleanze». La stagione felice fiorita fra i due blocchi impone un esame di coscienza anche in quello che è stato fino a ieri il campo di battaglia di guerre combattute per commissione: «Bisogna che si giunga a riconoscere gli errori, gli abusi di potere, le ingiustizie, lo sfruttamento di cui si è potuti essere causa — ha chiesto ai diplomatici Giovanni Paolo II — poiché è più importante servire il progresso della pace per il bene di interi popoli che difendere il proprio prestigio», tenendo presenti in maniera prioritari i diritti umani. Ma a dispetto degli sforzi dell'Onu, e di altre organizzazioni, il Papa sembra pessimista sulla possibilità di un ordine mondiale in quel senso: «Si arriverà mai — si è chiesto — a un ac¬ cordo fra gli Stati di diritto per formare una Comunità che rinunci a ogni eccezione al diritto? Si sapranno sviluppare procedure di arbitraggio per risolvere le controversie, rispettando i diritti delle parti?». La paura che Est e Ovest finalmente non più conflittuali dimentichino il Sud del mondo pare prevalente in questo momento nel pensiero di Giovanni Paolo II, che ha chiesto più solidarietà e cooperazione internazionale, in campo economico («l'aspetto più visibile del sostegno che le nazioni in via di sviluppo si attendono»), ma non solo: «Le tragiche conseguenze dei conflitti non possono lasciare l'insieme dell'umanità nell'indifferenza. L'immagine che si impone innanzitutto ai miei occhi è quella di migliaia di rifugiati». E spesso si tratta di profughi cacciati dalla loro terra da conflitti «ideologici», eredità della guerra fra i blocchi: un conto, lascia capire il Pontefice, ancora da saldare. Marco Tosatti

Persone citate: Giovanni Paolo Ii