Quelle vecchie Jaguar sono un sogno

Quelle vecchie Jaguar sono un sogno COLLEZIONISMO Presentata a Milano la raccolta «Koelliker», un atto di amore verso l'auto come artigianato Quelle vecchie Jaguar sono un sogno Rifatte con cura, rappresentano un prezioso patrimonio MILANO DAL NOSTRO INVIATO La febbre del collezionismo automobilistico sta contagiando gli europei. Si fanno aste miliardarie un po' dappertutto, nascono pubblicazioni specializzate, prosperano i restauratori di vetture. Si raccoglie e si vende ogni tipo di modello, con particolare attenzione per quelli sportivi. La Ferrari tira la volata: un fenomeno che non riguarda soltanto i prodotti di lontani anni ruggenti, ma anche quelli di ieri e di o^'gi, con l'esempio della «F 40» in primo piano. «Un mercato drogato», sostengono alcuni; «un mercato che prima o poi si sgonfierà perché si regge sulla speculazione», affermano altri. Può darsi. Certo, non è questo il caso della «Collezione Koelliker», che Luigi Koelliker ha presentato martedì sera a Milano nella rinnovata sede della società — la Bepi Koelliker —, all'angolo tra viale Certosa e via Giovanni da Udine. In un'atmosfera «Old England», tra cuoio e rilucenti radiche, ecco una quindicina di Jaguar, auto di lusso che hanno fatto epoca e che costituivano un simbolo di classe e di successo. Quasi un mini-museo, aperto a tutti e dotato di un moderno centro di documentazione. La Jaguar era ed è un vecchio amore di famiglia per i Koelliker: Bepi, il padre, scomparso nell'81, cominciò a importare le prime Jaguar in Italia nel 1949, ponendo le basi per un'azienda che attualmente ha un fatturato di circa mille miliardi e che distribuisce nel nostro Paese le Seat, le Mitsubishi e, per il Nord Italia, la Jaguar. Detto per inciso, il Gruppo Koelliker, uno dei primi 70 in Italia, è in costante crescita: ha420 dipendenti e l'anno scorso ha venduto la bellezza di 90 mila auto. «L'amore per il collezionismo colto — dice Luigi Koelliker — non è certo un fenomeno esclusivo dei nostri tempi. Ed è logico che ci si rivolga alle automobili, protagoniste di questo secolo e spesso oggetti di alto artigianato. L'idea di raccogliere le Jaguar più belle e preziose si è sviluppata negli anni. Cominciò mio padre facendosi restaurare nel 1967 una splendida "SS", una berlina quattro cilindri color grigio chiaro prodotta nel '37». La vettura, ritrovata presso un demolitore e pagata trenta sterline dallo stesso Sir Williams Lyons, il papà della Jaguar, divenne l'auto personale di Bepi Koelliker. Oggi il suo valore supera i 100 milioni. Tutte insieme le quindici Jaguar della «Collezione Koelliker» sfiorano i due miliardi. «Per fortuna — dice Luigi Koelliker —, nel campo delle Jaguar non siamo ancora arrivati a certe follie del mercato. Ma il vero problema, in questo caso, non è stato tanto reperire via via le auto, quanto rimetterle in ordine. Abbiamo cercato i pezzi che ci mancavano e quando non è stato possibile trovarli li abbiamo rifatti. Alcuni interni sono stati ricostruiti con materiali d'epoca». Il lavoro di ripristino è stato agevolato dalla presenza nella Koelliker di un gruppo di uomini da sempre nell'azienda. Gente con una ricca esperienza in campo Jaguar. «Si sono entusiasmati all'idea della collezione — spiega Koelliker — e si sono messi all'opera con competenza e passione. E hanno spesso dimostrato di saperne di più dei loro colleghi inglesi». Tra i pezzi più spettacolari della «Collezione Koelliker», oltre alla «SS» di Bepi Koelliker, I un bianco «Coupé XK 140» del '54, un «Roadster XK 120» verde con il suo leggendario sei cilindri in linea di 3,5 litri, due aerodinamiche «E Type» dei primi Anni Settanta, la berlina «MK2» del '59. «La più importante tra le nostre grandi Jaguar — dice Luigi Koelliker — è la "MK" nera del '48, una vettura a livello Rolls-Royce per finizioni e classe. Però, quella che attira di più è la cabriolet "XK 150", un modello del 1959. Fa venir la, voglia di correre, di vi"ere. E' piena di fascino». Ma Koelliker, che nell'89 ha venduto circa 450 Jaguar, guarda anche al futuro. «La Jaguar — afferma — ha un futuro eccellente. L'accordo con la Ford permetterà di ampliare la gamma, di proporre nuovi modelli, Aspettiamo la supercar "XJ220" e poi una berlina di classe medio-alta, per intenderci tipo Bmw "Serie 5" o Lancia ' Thema". Il programma è già partito». Questa nuova Jaguar arriverà a metà degli Anni Novanta. Il giaguaro, simbolo della Casa, è in caccia, [m. fé.) Due delle Jaguar d'epoca esposte a Milano e appartenenti alla preziosa collezione presentata da Luigi Koelliker: l'elegante roadster «XK 120» (in alto) e la berlina «SS 1.5»

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