Un caso da 100 milioni di Cristiano Chiavegato

Un caso da 100 milioni Mentre in Formula 1 un giapponese punta ad avere i motori Porsche Un caso da 100 milioni Balestre e McLaren continuano a litigare La commedia (o la farsa?) continua. La Federazione Internazionale Automobilistica ha annunciato ieri a Parigi che attenderà sino a oggi, alle ore 17, prima di decidere se accettare o meno l'iscrizione della McLaren al campionato mondiale di Formula 1. Il motivo ufficiale per giustificare questo atteggiamento è stato chiarito: la Fisa attende la somma di 100 mila dollari (circa 125 milioni di lire) che la scuderia inglese dovrebbe pagare — ed evidentemente non lo ha ancora fatto — per la multa inflitta ad Ayrton Senna il 31 ottobre scorso dopo i noti fatti del Giappone. In effetti a versare la somma avrebbe dovuto essere lo stesso pilota brasiliano. Di norma però queste operazioni vengono svolte direttamente dalle squadre che poi si rivalgono sui corridori o sui dipendenti. C'è tuttavia una clausola del regolamento, articolo 157 del codice sportivo, che rende i concorrenti (cioè le scuderie) responsabili in solido delle ammende comminate ai piloti. Ragion per cui la Fisa ha ragione a pretendere i soldi dalla McLaren. La segreteria federale ha fatto inoltre rilevare tre punti: 1. che le multe debbono essere pagate normalmente entro 48 ore e che proprio per non infierire sul punito si sono attesi tre mesi; 2. che la Fisa ha già versato metà dell'importo (50 mila dollari) al pilota Philippe Streiff per aiutarlo dopo il terribile in- cidente subito a Rio de Janeiro, prima dell'inizio della stagione, incidente che lo ha tenuto in ospedale per molto tempo e sulla sedia a rotelle ora; 3. che la Federazione sarà obbligata a sospendere la licenza della McLaren fino a quando la vicenda non verrà regolata. Sui primi due punti non c'è nulla da eccepire. Il terzo fa capire chiaramente che si tratta solo di un braccio di ferro per ottenere il pagamento della sorr.ma che, fra l'altro, in un mondo dove i miliardi sono come le noccioline, è quasi ridicola: briciole. Il fatto che la minaccia lasci tutto sommato il tempo che trova, può essere sottolineato da due episodi: a Woking il portavoce della McLaren non ha neppure voluto commentare la vicenda e Ron Dennis, il manager del team, è in vacanza nei Caraibi. Non sembra essere molto preoccupato. Prima o poi qualcuno pagherà facendo felice Jean Marie Balestre. E la McLaren continuerà a correre e forse anche a vincere. Non è escluso che oggi qualcuno si decida finalmente a parlare. Questo qualcuno potrebbe essere Ayrton Senna il quale ha un appuntamento con alcuni giornalisti nel circuito di Interlagos a S. Paolo. Almeno avremo una voce ufficiale a commentare la questione e, fatto più importante, conosceremo le intenzioni del pilota. Nel frattempo maturano al¬ tre novità, anche importanti. Ieri si è avuta la conferma che la Germania non avrà più squadre in Formula 1: Rial e Zakspeed hanno rinunciato al campionato per mancanza di mezzi. Solo il padrone della Rial, Schmidt, ha fatto sapere che tornerà nel 1991 con una vettura progettata in Inghilterra e costruita in Germania con sponsor giapponese. Sorprende invece la Zakspeed che aveva a disposizione i motori Yamaha. Ma, a proposito di giapponesi, si sta profilando un enorme colpo di scena: il miliardario finanziere Akira Akagi, dopo avere acquistato la squadra March e dopo avere finanziato lo sviluppo dei motori Judd, sembra essere avviato a disporre per la sua squadra, nel finale della stagione, del nuovissimo 12 cilindri messo a punto dalla Porsche. Alla casa tedesca (che non ama spendere i suoi marchi) mancavano alcuni miliardi per completare lo sviluppo. Allora Akagi-san non ha fatto altro che acquistare la metà delle azioni della Boss (colosso dell'abbigliamento tedesco, oltre 500 miliardi di fatturato, già coinvolto in FI come sponsor). Grazie al nuovo tipo di relazioni ha potuto così entrare nell'esclusivo mondo della Porsche, ottenendo di poter finanziare ed avere il motore. Il tutto con beneficio d'inventario fra qualche mese. Cristiano Chiavegato

Persone citate: Akira Akagi, Ayrton Senna, Jean Marie, March, Philippe Streiff, Rial, Ron Dennis, Schmidt

Luoghi citati: Germania, Giappone, Inghilterra, Parigi, Rio De Janeiro