Nel giorno di Sacchi sorride Bigon

Nel giorno di Sacchi sorride Bigon Senza reti il primo dei tre confronti in quindici giorni tra i rossoneri (ieri senza stranieri) e gli azzurri Nel giorno di Sacchi sorride Bigon Il Milan gioca alla grande, il Napoli va a punto MILANO DAL NOSTRO INVIATO Qttantasette minuti di attacchi forsennati non sono stati sufficienti al Milan 2 per aver ragione del Napoli 1, arroccato nella propria metà campo a difendere il pareggio iniziale, obbiettivo massimo cui gli azzurri, almeno in questo momento, potessero aspirare. La differenza tra Milan 1 e 2 è tutta nel punteggio finale, nella capacità del primo di mettere a segno qualcuna delle innumerevoli palle gol create, con un gioco che è invece sempre eguale anche se variatissimo, malgrado l'avvicendamento dei protagonisti. Da un pareggio che nulla pregiudica (nei prossimi 90' a Napoli in campo ci saranno i grandi, non i bambini) ma che non può egualmente soddisfare, esce con un successo assoluto proprio Righetto Sacchi. Le sue squadre ormai giocano a memoria, con un'aggressività, una determinazione, uno spirito vincente che nessun'altra formazione in Italia riesce a esprimere. L'allenatore non va in campo a fare i gol né a evitarli, ma suo è il compito di costruire un complesso che funzioni sempre e comunque e questo Sacchi ha saputo farlo meglio di tutti. I rischi restano, e grossi, ma la gestione di una grande squadra impegnata su tutti i fronti presuppone il rischio come regola di vita. E' invece certamente umi- liante per la squadra leader del campionato dover venire a San Siro a fare da sparring-partner. Responsabilità di Bigon? Parecchie, ma non tutte. Non è facile mettere assieme una formazione attorno a un Maradona atleticamente inesistente, puntando tutto su una sua invenzione da fermo. Diego, orribile o divino a seconda'dei punti di vista, riesce a non far nulla anche se nell'ignavia mantiene una certa classe. Ha toccato in totale diciotto palloni, ne ha persi undici, cinque sono finiti ai compagni ma senza esiti dirompenti, due le punizioni. Una sola è finita in porta dando il là a una bella, ma non difficile, esibizione di Galli (43') in presa volante. La presenza del portierone di coppa è stata invece giustificata pienamente dall'intervento sulla bomba di Ferrara (82') scagliata da sette-otto metri: un intervento da campione assoluto, tanto più difficile perché era appunto il secondo dell'intero match. Tutto qui il Napoli, poi quanta fatica per Baroni e Corradini eccellenti, per Ferrara, Francini, Fusi tutti impegnati a far barriera in area, e più avanti per un Crippa confuso, per Ale- mao in pressing solitario contro una squadra intera, per Carnevale e Zola in ripiegamento continuo! Nella logica della rinuncia Bigon non ha nemmeno sbagliato inserendo un altro marcatore in più, Bigliardi, dall'inizio della ripresa. Solo che l'arrembaggio del Milan è diventato ancora più asfissiante e c'è voluta una bella dose di fortuna per riuscire a resistere. Il limite del Milan 2 sta nel non aver saputo infilare una di queste cento palle dentro la porta. Molto hanno fatto Baroni e Corradini ancor più di Giuliani, qualcosa pure Baldas. Do¬ po nove minuti (Stroppa aveva già fallito di un soffio il primo gol al 5', con un colpo di testa all'indietro) l'arbitro ha spostato fuori area un clamoroso mani di Fusi su Evani, dando la punizione dal limite; poi nella ripresa ha sorvolato su altri due interventi da rigore compiuti su Simone e Massaro. Pollice verso anche per Baldas, arbitro di belle speranze, e complimenti a Moggi (e Bianciardi non nel ruolo di medico) per questa serie ininterrotta di arbitraggi favorevoli agli azzurri. Esaurito il primo capitolo, la storia infinita di questo confronto ravvicinato tra capolista e sfidante si sposta sul terreno del campionato. Il Napoli potrebbe avvantaggiarsi domenica con il turno casalingo contro la Cremonese, mentre il Milan trova la Fiorentina nel neutro obbligato dai ritardi mondiali e dalle beghe fiorentine. Poi però c'è il recupero col Verona e la classifica tornerà alla verità assoluta. Quindi gli azzurri riapproderanno nuovamente a San Siro per il match che vale il campionato, e soltanto di lì a tre giorni si avrà il verdetto finale sulla qualificazione in Coppa Italia. Può succedere di tutto, lo sappiamo, nel calcio come nella vita o nel lavoro di tutti i giorni, ma più spesso di quanto non si pensi chi è più bravo, chi ha ragione nei fatti, finisce per vincere. Giorgio Viglino Diego Maradona. Ieri a San Siro ha disputato una pessima partita MILAN G. GALLI 8 SALVATORI 5,5 MALDINI 5,5 FUSER 6 F. GALLI 6,5 BARESI 7,5 STROPPA 6 ANCELOTTI 7,5 MASSARO 7 EVANI 7 SIMONE 5 All.: SACCHI 8 0 NAPOLI GIULIANI 6,5 FERRARA 6 FRANCINI 6,5 BARONI 7 ALEMAO 6,5 CORRADINI 7 FUSI 5,5 CRIPPA 5 ZOLA 4,5 MARADONA 4 CARNEVALE 5 (46' BIGLIARDI) 5 All.: BIGON 5 0 Arbitro: BALDAS 5 Ammoniti: 23' Carnevale, 55' Fusi, 78' Corradini. Spettatori: 19.340 per un incasso di 424.146.000. LE REGOLE Gli incontri di ritorno delle semifinali di Coppa Italia si giocheranno mercoledì 14 febbraio. Il regolamento in vigore è uguale a quello delle Coppe europee e prevede che i gol segnati in trasferta valgano doppio a parità di segnature. Dopo lo 0-0 di San Siro il Napoli dovrà battere per forza il Milan. In caso di parità per 1 -1, 2-2 ecc. andrebbe in finale la squadra di Sacchi. In caso di 00 due tempi supplementari e, eventualmente, rigori. La Juventus può perdere a Roma anche 3-1 o 4-2 e accedere ugualmente alle finali, in programma il 28 febbraio e 14 marzo.

Luoghi citati: Ferrara, Italia, Milano, Napoli, Roma, Verona