Scaduta la tregua per gli sfratti 150 mila da eseguire di Fra. Gri.

Scaduta la tregua per gli sfratti 150 mila da eseguire Emergenza nelle grandi città Scaduta la tregua per gli sfratti 150 mila da eseguire ROMA. Tornano gli sfratti. E' finita ieri notte la lunga tregua natalizia, che aveva fatto sospendere gli interventi di ufficiali giudiziari e forza pubblica. Pronte per essere eseguite, ci sono ben 400 mila sentenze di sfratto. Novantunomila domande soltanto a Roma. A Torino, a fronte di 42 mila sentenze, ci sono 15.700 domande di esecuzione. Uguale tensione a Milano, a Bari e a Napoli. Le cifre, che in altri tempi avrebbero fatto paura e consigliato una qualche forma di proroga governativa, questa volta però non spaventano nessuno. Neppure il Sunia, sindacato degli inquilini, si mostra eccessivamente preoccupato: «La stima è francamente esagerata — dice Carmelo Perrone, della segreteria nazionale — noi, più realisticamente, calcoliamo 150 mila sfratti pendenti in tutt'Italia. Sono sempre tantissimi, specialmente perché sono concentrati in poche grandi città, ma in qualche maniera governabili. A Roma, saranno 20 mila circa gli sfratti da eseguire. Se fossero realmente mezzo milione, si scatenerebbe la rivoluzione». La situazione resta dunque grave, Negli anni, però, spesso sono intervenuti accordi bonari tra le parti. «Contratti in parte regolari, e in parte no — commenta il presidente della Confedilizia, Attilio Viziano — ma il buon senso ha prevalso». Grazie al buon senso dei pre¬ fetti, poi, l'ondata di nuovi sfratti si è diluita di molto. Ma nei confronti delle prefetture sono polemici gli esponenti dell'Uppi, Unione piccoli proprietari: «La legge — dice Fabio Pucci, vicepresidente dell'associazione — che rimanda la decisione ai prefetti e alle "commissioni sfratti" è una proroga strisciante, non dichiarata. Dopo la sentenza del pretore, ci si rivolge al cancelliere del tribunale. Quest'ultimo, a sua volta, fa domanda al prefetto, che rimanda la questione alla Commissione. E così si procede, con lentezza esasperante». La legge ha dato quattro anni ai prefetti per far eseguire le sentenze di sfratto. C'è quindi tempo fino al 31 dicembre 1993 per smaltire l'arretrato. I prefetti, intanto, sono molto cauti. L'anno scorso sono stati 18 mila gli sfratti eseguiti. Per risolvere definitivamente il problema, il ministro dei Lavori Pubblici Giovanni Prandini, de, aveva promesso un disegno di legge che doveva far costruire molte nuove case e eliminare la legge sull'equo canone, che si è rivelata d'impaccio alla libera locazione. «Non ne sappiamo più niente», dice il rappresentante dell'Uppi, che aveva salutato entusiasticamente il progetto del ministro. «Il disegno di legge non è mai andato all'esame del Consiglio dei ministri e chissà quando ci andrà», aggiunge il responsabile del Sunia. [fra. gri.]

Persone citate: Attilio Viziano, Carmelo Perrone, Fabio Pucci, Giovanni Prandini

Luoghi citati: Bari, Italia, Milano, Napoli, Roma, Torino