UN LESSICO DA OMERO A OVIDIO

UN LESSICO DA OMERO A OVIDIO UN LESSICO DA OMERO A OVIDIO QUANDO, qualche mese fa, uscì la nuova edizione AeXÌ'Oxford Dictionary of classicai Literature, qualche nostalgico scese in campo sulla stampa britannica a difesa dell'edizione precedente, di mezzo secolo fa, rievocando e rimpiangendone la compostezza, la chiarezza, l'ironia é il buon gusto. Qualcuno giunse a fare addirittura l'elogio del Lemprière, che, vecchio di duecento anni, brilla ancora non solo per ricchezza di repertorio (quattordicimila voci in settecento pagine su due colonnine, quasi tutti i nomi propri citati negli autori antichi), ma per la proprietà e gustosità della trattazione. Il Classical Dictionary di John Lemprière, un disinvolto ecclesiastico e insegnante inglese di fine Settecento, ha effettivamente tutti i difetti e gli inconvenienti dell'età avanzata, ma anche i pregi della genialità, una scelta sicura delle caratterizzazioni attraverso notizie significative, e la bellezza dell'impasto Qualche esempio: «Augilae: popolazione africana che suppose l'inesistenza degli dèi... Corinna: celebrata donna di Tanagra presso Tebe, discepola di Mirtide; suo padre si chiamava Archelodoro; si dice che ottenne cinque volte il premio per la poesia, gareggiando anche con Pindaro, ma bisogna ammettere che la sua bellezza contribuì notevolmente alla sconfitta dei suoi rivali. Altra donna di Tebe celebrata per la sua bellezza. L'amante di Ovidio si chiamava anch'essa Co-rinna... Psafo: un libico che insegnò ad un certo numero di uccelli che possedeva, a dire: "Psafo è un dio", poi li liberò; gli uccelli non dimenticarono la frase, e così gli Africani onorarono Psafo come un dio». Ben difficilmente occorre sapere chi era Psafo, citato infatti solo nella Varia historia di Eliano. Però senza Lemprière i poeti romantici si sarebbero sentiti smarrire; ed è certamente una fortuna anche per il nostro diletto che Routledge & Kegan Paul non abbiano mai lasciato mancare il vecchio, caro Lemprière. Le sue amabili, e necessarie, frivolezze, scompaiono già nel Reallexikon — un titolo terrificante — del Liibker, che non per nulla è lo strumento fondamentale dei ginnasi tedeschi nel secolo della filologia e del positivismo. Il Reallexikon, promosso dall'editore per eccellenza dei classici, Teubner di Lipsia, e redatto dal preside Friedrich Lùbker, già allievo delle università prussiane, entrò anche in Italia come Lessico ragionato dell'antichità classica nella traduzione di Carlo A. Morero (Roma 1898) insieme a quegli altri veicoli di formazione nella scuola classica ch'erano la grammatica greca del Curtius e la latina dello Schultz, due altri nomi gloriosi e terrificanti. Si riferisce molt-> bene a questo contesto Scevola Mariotti nel presentare brevemente una ristampa anastatica del Lùbker presso Zanichelli. Le voci sono infilate secondo la loro forma latina da Abacus a Zythum (la birra), per 2642 larghe colonne; e comprendono, come dice il titolo, non solo i nomi propri più importanti di persone e località ma anche, ed anzi con ampi sviluppi, le istituzioni politiche e giuridiche, le arti e i mestieri, gli strumenti e le circostanze della vita pubblica e privata. L'impostazione è assai più sicura che nel Lemprière, e l'assenza delle minuzie è compensata dalla presenza di voci portanti e persino da una soda etica. Ma anche qui, ovviamente, le informazioni si arrestano allo stadio dell'epoca. L'apporto dei papiri per la lirica, per il teatro e per la filosofia greca è quel che era. Alcmane risulta un poeta dalla fama ingiustificata, e Menandro manca dell'intero Misantropo; la questione omerica è riproposta nei termini WolfHermann-Lachmann-Kirchoff-Bergk, la lineare B non agisce, e la voce Epicuro conclude con questa citazione: «La sua filosofia è un eudemonismo frammischiato di alcune idee morali, appoggiato sulla fisica degli atomi perfezionata con una teologia accomodata a questa fisica, sistema che, rigorosamente seguito nelle sue conseguenze, deve certamente condurre alla immoralità». Se questo è poca cosa, come qualcuno ha fatto notare per il passaggio peraltro essai più breve e recente dal vecchio al nuovo Oxford, si acquisti e si consulti tranquillamente il Lùbker. Potrà lasciare a metà strada, ma fin li non porta fuori strada. Carlo Carena Federico Lùbker Il lessico classico Zanichelli pp. 1345. s.i.p.

Luoghi citati: Italia, Roma, Zythum