UOMINI IN ARMI

Saggistica Saggistica UOMINI IN ARMI Identikit del cittadino nelVantica Roma: due saggi sente all'autore di definire, ma al tempo stesso di limitare, quel concetto di «cittadino» che così tipico appare nell'antica Roma, al punto che in esso si è visto il più diretto precedente della concezione affermatasi con la Rivoluzione Francese: il che è vero purché si abbiano presenti limitazioni cospicue, imposte dal censo e dall'esistenza della schiavitù solo per citare due aspetti più evidenti. I cittadini a pieno titolo, insomma, erano una minoranza. Iai fiffira del saldalo era centrale, Un esercito di mestiere Ma, si potrebbe osservare, fino a qual punto un'indagine sull'«uomo romano» si differenzia da una impostata più tradizionalmente sulla «società romana»? Non siamo di fronte a due modi di trattare, in sostanza, lo stesso argomento? Per rispondere serve particolarmente il saggio di Jean-Michel Carnè sul soldato, allorché l'autore osserva che oggi disponiamo di un gran numero di scritti sull'esercito di Roma, mentre cercheremmo inutilmente una sintesi riguardante le condizioni, la mentalità, lo stato sociale del soldato. E' di ostacolo, tra l'altro, il giudizio ampiamente svalutati¬ e nella macìa romana, dalla Repubblica air Impero vo degli autori classici; eppure, furono proprio questi «Romani incompleti» che sostennero l'impero! A rovescio, vi sono casi in cui l'immagine dell'indididuo prevale nella tradizione su quella della categoria di mestiere. E così, osserva Andrea Giardina nel capitolo sul mercante, la figura di quest'ultimo risulta particolarmente lumeggiata, anche se (come nel caso del soldato) le caratterizzazioni negative prevalgono, specie quando di tratti dell'attività «sciagurata» (l'aggettivo è di Filostrato) dei piccoli rivenditori, costretti ad avere rapporti «con i bottegai e con i sensali». Un caso davvero significativo è quello delle professioni inesistenti, dell'«uomo romano» che non possiamo collocare entro definizioni moderne. Dal saggio di Jean-Paul Morel sull'artigiano appar chiaro che l'artista si confonde con esso, non ha una propria autonomia né tanto meno la considerazione speciale che oggi gli attribuiamo. In realtà, la differenza tra artigianato e arte è una conquista rinascimentale; una conquista, s'intende, della coscienza, perché sostanzialmente esistettero artisti nell'antica Roma non meno che al nostro tempo. Ma il più efficace confronto tra un'indagine come quella di cui parliamo, centrata sull'«uomo», e quella del tipo più tradizionale, centrata sulla società, ci viene offerto da un'altra opera recentemente pubblicata dallo stesso editore: «Il mondo di Roma imperiale» a cura di John Wacher, anch'essa di più autori ma tutti britannici. Il volume è il terzo di una vasta sintesi che, dopo aver trattato la formazione dell'impero e la vita urbana e rurale, tratta ora l'economia, la società e la religione. Un concetto ben comprensibile in ambiente britannico è alla base dell'opera: quello di «commonwealth», come fu già il mondo romano nell'epoca imperiale. affiancandosi all'opera precedente, il capitolo sull'artista. Quanto alla religione, che conclude il discorso, cosa meglio si adegua a una trattazione per strutture e non per individui? Proprio perciò, tuttavia, le opere curate da Andrea Giardina e da John Wacher opportunatamente s'integrano e si completano tra loro. E dall'una e dall'altra emerge un modo tutto moderno di far storia, con un coordinamento ma a più voci, per temi di generale interesse ma con analisi approfondite sui particolari. Sono forme enciclopediche, in fondo; ma non più sulla linea tradizionale dell'ordine alfabetico per voci, bensì su quella innovatrice della trattatistica e della sistematica, sì da soddisfare l'esigenza diffusa di un'informazione adeguata alla cultura del nostro tempo. Il commercio e i trasporti Nell'ambito dell'economia, i temi delle tenute imperiali, del sistema monetario, dello sviluppo industriale, del commercio nell'impero e oltre, dei mezzi di trasporto costituiscono i fondamenti di una trattazione in cui l'«uomo romano» compare solo come parte del sistema. Altrettanto si dica per la società, dove i temi della cittadinanza e del lavoro si adeguano allo stesso criterio, mentre uno squarcio di individualità apre.