La nuova squadra Ambroveneto

La nuova squadra Ambroveneto Anche la Mittel di Bazoli entra nella compagine a sei che controlla l'istituto La nuova squadra Ambroveneto In consiglio Generali e Crédit Agricole MILANO. Il primo consiglio di amministrazione del 1990 del Banco Ambroveneto sancisce la ritrovata unità tra i grandi azionisti di comando del primo istituto di credito privato italiano: Ieri, infatti, sono stati nominati consiglieri Philippe Jaffra, direttore generale del Crédit Agricole di Parigi, e Alfonso Desiata, amministratore delegato delle Assicurazioni Generali di Trieste. La banca francese e la più grande compagnia di assicurazioni italiana entrano così nel sindacato di blocco e nel consiglio dell'Ambroveneto dopo esser stati in concorrenza per acquistare il pacchetto della Popolare di Milano. Dopo questi mutamenti la banca guidata da Giovanni Bazoli si presenta con un gruppo di comando composto da: Gemina, Crediop, Popolari Venete, San Paolo di Brescia, Crédit Agricole e Generali. Tutti con quote oscillanti tra il 10 e il 12%. Il mutato assetto di controllo dovrebbe essere sancito tra breve con la definizione di un nuovo patto di sindacato che vincolerà la maggioranza assoluta del capitale sociale dell'istituto di credito sorto con la fusione tra il Nuovo Banco Ambrosiano e la Banca Cattolica del Veneto. I termini del nuovo patto li ha illustrati lo stesso Bazoli, al termine dell'assemblea della Mittel (la finanziaria bresciana che ha acquisito l'l% dell'Ambroveneto e farà parte del sindacato assieme al San Paolo di Brescia). I sei membri del patto potranno possedere un massimo del 13% di azioni della banca; la quota sindacata non potrà valicare la soglia del 12%. Fa eccezione la compagine delle banche venete che manterranno un pacchetto pari al 15% e avranno un consigliere in più rispetto agli altri cinque azionisti. «Abbiamo raggiunto l'accordo — ha spiegato Bazoli ■— su questioni molto grosse in modo amichevole e secondo criteri di assoluta correttezza». A testimoniare l'avvenuta pace c'è da registrare l'ingresso di Giampiero Pesenti nel consiglio della Mittel, presiduta dallo stesso Bazoli. Il consiglio dell'Ambroveneto ha ieri preso in esame anche i primi dati provvisori dell'esercizio terminato il 31 dicembre '89. La raccolta da clientela è assommata a 14.349 miliardi con una crescita del 10% rispetto ai 12.984 miliardi (dato aggregato del Nba e Cattolica del Veneto) del 1988, i titoli amministrati per conto della clientela hanno raggiunto i 18.374 miliardi (+17,8%), la massa amministrata è aumentata del 14,5% a 32.723 miliardi e i crediti per cassa verso la clientela sono ammontati a 11.776 miliardi ( + 25,4%). 11 risultato economico lordo dell'esercizio '89, precisa un comunicato, è di 484,5 miliardi ed evidenzia un incremento di oltre il 15% rispetto al dato aggregato 1988 delle due banche (420,3 miliardi). Questo risultato, sottolinea la nota, è stato raggiunto grazie alla gestione di masse più elevate e allo sviluppo dell'operatività sia dei servizi di intermediazione sia di quelli svolti per conto della clientela. Il margine interessi è infatti aumentato di circa il 13% mentre si sono potuti contenere gli incrementi riguardanti i costi operativi. Anche lo scorso anno, aggiunge la nota, è sensibilmente progredita sia l'attività dei due istituti in tutti i comparti operativi sia in quella delle consociate del gruppo, consentendo di rendere alla clientela un servizio anche nei servizi finanziari e parabancari. Durante l'89, grazie alla normativa sui trasferimenti degli sportelli, è stato inoltre avviato un programma di ridistribuzione della rete territoriale che permetterà all'istituto di sviluppare nel breve termine un piano di espansione più consono alla caratterizzazione operativa a livello nazionale della nuova banca. Sono state aperte alcune nuove filiali ed è previsto il rafforzamento di alcune zone già presidiate, soprattuto in Lombardia e Piemonte, e l'espansione lungo la dorsale adriatica. tr.g.l

Persone citate: Alfonso Desiata, Bazoli, Giampiero Pesenti, Giovanni Bazoli, Philippe Jaffra