Metalmeccanici, le richieste

Metalmeccanici, le richieste Fiom, Firn e Uilm hanno presentato ieri la piattaforma «unitaria» Metalmeccanici, le richieste Un aumento di262 mila lire e orario ridotto ROMA. L'industria metalmeccanica marcia e i sindacati di categoria, dopo le animate discussioni che hanno accompagnato l'elaborazione della «piattaforma», vogliono che anche i lavoratori siano partecipi della fase positiva. Da qui la richiesta unitaria («compatibile — precisano — con l'intesa del 25 gennaio») per il rinnovo del contratto. Nei primi 11 mesi del 1989 la bilancia commerciale del settore metalmeccanico — hanno spiegato i responsabili di Fiom, Firn, Uilm (Airoldi, Italia e Angeletti) — ha registrato un attivo di 16.669 miliardi di lire, con una crescita dell'export del 19,6%. In questa cornice i metalmeccanici ritengono di poter chiedere 262.400 lire medie d'aumento da riparametrare su base 100-250 (prima era 100200) più 7600 lire di costo medio per un'operazione a favore dei quadri; orario a 37,5 ore I settimanali, utilizzando 56 ore annue di riduzione già concordate, ma non ancora fruite, e 64 ulteriori; estensione della durata contrattuale a quattro anni; riforma della struttura contrattuale, con la contrattazione aziendale dopo i primi due anni. Superate, almeno nelle dichiarazioni ufficiali, le differenze di strategia che avevano obbligato i tre segretari generali ad interminabili riunioni per trovare un accordo, Fiom, Firn e Uilm sostengono che le rivendicazioni si muovono «dentro il quadro — ha detto Italia — tracciato dall'accordo sul costo del lavoro». Eliminato il rischio che a livello di confederazioni si fissassero «tetti» agli aumenti retributivi («un'esperienza — ha detto Airoldi — che abbiamo già provato a nostre spese»), Fiom, Firn e Uilm non temono, comunque, la «partecipazione attiva» delle confederazioni ai tavoli negoziali. «L'accordo del 25 gennaio — ha detto Italia — è programmatico». «I nostri posti a tavola — ha aggiunto Airoldi — non saranno moltiplicati, la formazione sarà quella di sempre». «Dopo quell'intesa — secondo Angeletti — non muta assolutamente nulla». I tre sindacati tuttavia non nascondono le difficoltà nella trattativa con la Federmeccanica. «Se permane tra gli imprenditori l'ossessione delle quantità — dice Airoldi — è evidente che pensano che il rinnovo sia soltanto salario, ma allora faremo a cornate su tutto». «Non sarà un negoziato semplice — ha aggiunto Angeletti —, ma Confindustria e Federmeccanica si sbagliano se pensano di fare un contratto al di sotto della salvaguardia reale del salario, considerando un tasso di inflazione immaginario, non certo reale. La nostra è un'impostazione ragionevole». Resta il problema, non risolto, della consultazione dei lavoratori.

Persone citate: Airoldi, Angeletti

Luoghi citati: Italia, Roma