Il Tar contro il Csm trasferimento sospeso per il giudice Di Pisa di R. Cri.

Il Tar contro il Csm trasferimento sospeso per il giudice Di Pisa Sospettato di essere il «corvo» Il Tar contro il Csm trasferimento sospeso per il giudice Di Pisa PALERMO. I giudici della prima sezione del Tribunale amministrativo regionale, presieduta da Guglielmo Serio, hanno accolto la richiesta di sospensione di trasferimento ad altra sede del sostituto procuratore Alberto Di Pisa deciso dalConsiglio superiore della magistratura il 7 novembre scorso. Il trasferimento del magistrato palermitano, al centro dell'estate dei veleni, nella quale il palazzo di giustizia di Palermo era stato oggetto di polemiche e accuse sollevate dalle famigerate lettere del Corvo, resta dunque congelato. Proprio Di Pisa era stato accusato di essere l'autore delle missive anonime spedite alle massime autorità dello Stato. E dopo un'estate «rovente», il «tribunale dei giudici» aveva stabilito che Di Pisa non poteva più continuare ad esercitare il suo ruolo nell'ambiente giudiziario palermitano (il magistrato era anche stato escluso dal pool antimafia), ambiente verso il quale, e questo era un dato certo nell'inchiesta del Csm, ha dimostrato più di un motivo di ostilità. Questa decisione aveva diviso fino all'ultimo il Csm: nella votazione finale si erano espressi a favore dell'allontanamento del sostituto procuratore 18 membri, quattro i contrari e nove gli astenuti. Nelle motivazioni della «sentenza» si disse che il prestigio de) magistrato Di Pisa era «irrimediabil- mente compromesso» anche se le indagini del procuratore di Caltanissetta (competente per giudicare Di Pisa sul reato di calunnia di cui si era reso responsabile avallando il contenuto di alcune lettere anonime) avessero stabilito che non era lui il Corvo. Pochi giorni dopo la stessa sorte di Di Pisa toccava ad un altro magistrato di punta del pool palermitano: Giuseppe Ayala, stretto collaboratore di Giovanni Falcone. A mettere in ombra la sua figura erano state vicende personali legate a un debito contratto col Banco di Sicilia e a un'amicizia con un giornalista «chiacchierato». Nel Csm era prevalso il principio della «parità di trattamento» con Di Pisa: anche in questo caso la decisione era stata presa a maggioranza, 17 favorevoli al trasferimento, 9 contrari, 4 astenuti. Per i due magistrati sembrava ormaf prossimo il trasferimento e già si parlava delle nuove sedi: Ayala era stato «invitato» dai colleghi di Milano, si era detto che avrebbe lavorato al fianco dell'alto commissario Domenico Sica, mentre Di Pisa non aveva nascosto le sue preferenze per Messina. Poi il primo colpo di scena: l'I 1 dicembre il Tar ha bloccato lo spostamento di Ayala. Era il preludio a questa nuova decisione che continua a mantenere su binari paralleli i destini dei due magistrati, [r. cri.]

Luoghi citati: Messina, Milano, Palermo