Tornano gli scioperi nelle banche

Tornano gli scioperi nelle banche Tornano gli scioperi nelle banche Oggi sportelli chiusi per due ore, rischi di una rottura ROMA. Sportelli chiusi oggi dalle 10,30 alle 12,30 nelle banche e nelle casse di risparmio (ma a Torino lo sciopero riguarderà il turno pomeridiano). Tornano i disagi per gli utenti. Per ora si tratta di uno sciopero limitato, ma non mancano le avvisaglie che porterebbero ad altre agitazioni. I lavoratori del settore scioperano nuovamente contro l'ulteriore pausa di riflessione che è stata chiesta dalle aziende per dare una risposta definitiva al ministro del Lavoro Donat-Cattin sulla controversa questione dell'area contrattuale. «E' un avvertimento chiaro — osserva il segretario generale della Fiba-Cisl Ammannati — ad Assicredito e Acri. I bancari hanno atteso già abbastanza e non sono più disponibili per ulteriori rinvii. I segnali di insofferenza e i rischi che ne derivano sono sotto gli occhi di tutti». In realtà, è un altolà in vista dell'incontro conclusivo fissato per domani tra il ministro e le delegazioni delle due associazioni imprenditoriali. A seconda della posizione o delle posizioni che assumeranno le due organizzazioni, ci potrà essere una schiarita e il rapido ritorno al tavolo delle trattative, oppure la conferma di una rottura che avrà presto contraccolpi gravi per le imprese, l'economia in genere, gli utenti. Già negli ultimi giorni ci sono state avvisaglie preoccupanti: una serie di agitazioni «spontanee» sono state promosse e autogestite da alcuni coordinamenti aziendali, al di fuori delle iniziative prese dai cinque sindacati impegnati in questa dura lotta (Fisac-Cgil, Fiba-Cisl, Uib, Fabi e Falcri) per il rinnovo contrattuale. Da più parti giungono richieste e solleciti per la ripresa dell'azione su vasta scala e i sindacati cominciano ad avere qualche difficoltà nel governare la situazione anche per evitare o comunque limitare le ripercussioni sulla clientela. Ieri l'Assicredito ha riunito il suo consiglio direttivo, mentre oggi gli «stati maggiori» delle associazioni delle banche e delle casse di risparmio si siederanno intorno ad un tavolo per tentare di mettere a punto una linea comune prima del colloquio con il ministro Donat-Cattin. In seno alle due organizzazioni sarebbero emerse valutazioni diverse sul tema dell'area contrattuale, che rappresenta lo scoglio sul quale per il momento si è arenato in negoziato. Salvo ripensamenti dell'ultim'ora, l'Acri si sarebbe orientata in senso abbastanza favorevole (salvo precisazioni e chiarimenti) all'ipotesi ministeriale a favore di un'unica area contrattuale per tutti i lavoratori del comparto bancario e di quello parabancario, mentre l'Assicredito avrebbe scelto un atteggiamento meno morbido, anche se non del tutto negativo. E' evidente che le due associazioni cercheranno di presentarsi con una risposta comune. Se ciò non sarà possibile, la spaccatura in campo imprenditoriale creerà ulteriori ostacoli, anche se darebbe la possibilità di andare avanti almeno su un tavolo. Il ministro non intende cedere sulla questione di fondo: dunque, prendere o lasciare, e poi si vedrà. [g. c. f.] Il ministro del Lavoro Donat-Cattin

Persone citate: Donat-cattin, Fabi

Luoghi citati: Acri, Assicredito, Roma, Torino