Gorbaciov potrebbe dimettersi

Gorbaciov potrebbe dimettersi Le voci raccolte da una tv americana, resterebbe soltanto capo dello Stato Gorbaciov potrebbe dimettersi I suoi fedeli: «Basta col partito-Stato» WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La rete tv Cnn ha rivelato che Gorbaciov «medita seriamente» di dimettersi dalla carica di segretario del pcus, nel tentativo di rafforzare il proprio potere come presidente del Soviet Supremo, cioè come capo di Stato al di sopra del partito. Attribuendo la notizia a fonti bene informate, addirittura ai vertici del Cremlino, il corrispondente della Cnn da Mosca Steve Hurst ha riferito che Gorbaciov vorrebbe lasciare il posto di segretario del icus al suo braccio destro Vakolvev, e intenderebbe procedere al clamoroso cambio della guardia al plenum del Comitato Centrale, lunedì e martedì. La Casa Bianca non ha confermato la notizia, ma il segretario di Stato Baker ha rinviato di due giorni i colloqui con il ministro degli Esteri sovietico Shevardnadze, ufficialmente a causa del plenum. Secondo la Cnn, Gorbaciov aveva deciso «di porre fine al monopolio del pcus» il prossimo autunno, per eliminare gli ostacoli frapposti alla perestrojka, ma avrebbe deciso di stringere i tempi dopo la rivolta azera. 11 leader si sarebbe invano opposto all'invio dei carri armati nell'Azerbaigian, chiedendo una soluzione negoziale della crisi. «Gorbaciov si è chiuso negli ultimi otto giorni nella sua dacia fuori Mosca con i più stretti consiglieri, ripresentandosi in pubblico per la visita del premier tedesco orientale Modrow; è apparso stanco e triste», ha riferito Steve Hurst. I morti di Baku avrebbero causato a Gorbaciov una crisi depressiva e lo avrebbero spinto «a seguire l'esempio dei governi dell'Est europeo». Il leader del Cremlino avrebbe concluso che il pcus «è troppo scredidato» e che deve prendere le distanze. Nella notizia della Cnn non mancano i punti oscuri. Non è chiaro se dopo la sua iniziativa Gorbaciov consentirebbe la nascita di altri partiti. La tv inoltre ha ammesso di non sapere come l'esercito e il Kgb reagirebbero a una svolta così traumatica. Due ore dopo la notiziabomba, non era stata ancora diffusa nessuna smentita dal Cremlino. La Casa Bianca ha chiesto «chiarimenti urgenti» all'ambasciatore sovietico a Washington e il vicepresidente Quayle ha rifiutato commenti «perché la questione è troppo delicata». Il Dipartimento di Stato ha rivelato in via ufficiosa di aver appreso che anche il ministro della Difesa sovietico Yazov si era schierato contro l'intervento in Azerbaigian. In una delle prime analisi della situazione a Mosca, Robert Hunter, uno degli esperti del centro di studi strategici, ha dichiarato di ritenere la notizia attendibile: «Gorbaciov non ha mai lasciato passare una crisi senza sfruttarla. Le ha utilizzate per sbarazzarsi dei suoi nemici. E lo ha sempre fatto con grande abilità. Credo che sia alla ricerca di forme alternative di potere». Contemporaneamente a queste rivelazioni, il quotidiano francese «Le Monde» ha pubblicato ampi stralci di una nota politica in cui «collaboratori» del leader sovietico gli chiedono di assumere la linea dura contro i conservatori e di abbandonare la struttura del partito-Stato. Secondo gli autori del documento, rifiutare di prendere le distanze dai nemici della perestrojka, significa rischiare un inasprirsi del conflitto tra partito e società, scontro che «può assumere forme di fronte alle quali i fatti della Cina e della Romania appaiono irrilevanti». Ennio Carette IL DOCUMENTO 01 Le Monde A PAGINA 3

Luoghi citati: Azerbaigian, Baku, Cina, Mosca, Romania, Washington