«Vendetta per mio nipote»

«Vendetta per mio nipote» A Sciara, nel Palermitano, tensione ai funerali del bimbo pugnalato «Vendetta per mio nipote» // nonno: chi l'ha ucciso farà la stessa fine PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE I funerali di Angelo Selvaggio, il bambino di 11 anni assassinato con dieci coltellate martedì sera a Sciara, hanno avuto un imprevisto intermezzo. Piangendo, appoggiato ad un bastone, Giovanni Selvaggio, 76 anni, contadino ora in pensione, nonno del ragazzino, ha salito le due rampe di scale del palazzo municipale. Poi, affacciato al balcone che dà sulla piazza principale del paesino di duemila abitanti, a quaranta chilometri da Palermo, ha urlato: «Ascoltatemi, questo non è più un paese sereno». «Questa non è più Sciara — ha aggiunto —. Cose così non dovranno più accadere. Il nostro bambino poteva essere forse un po' ladro, forse un po' "malascarpa", ma queste cose non si fanno. Sciara è diventato un paese di selvaggi». In piazza più di mille persone hanno trattenuto il fiato. Quando il vecchio ha abbandonato il municipio, piegato dal dolore, ha tuttavia trovato la forza per urlare ancora una minaccia: «Chi ha fatto questo dovrà fare una fine uguale, se non peggiore!». Al funerale, dietro la bara (una bianca non è stata trovata), c'era la madre Santa Rizzo, di 37 anni, che, rimasta vedova nel 1982 quando il marito morì per un infarto, ha tirato avanti con i suoi quattro bambini. La donna, dopo la morte del marito, fu assunta come bidella nella scuola materna del paese. Il sindaco Antonio Caverà (pei) aveva disposto il lutto cittadino. I funerali sono stati celebrati a spese del Comune. «Il meno che potessimo fare davanti a questa tragedia — ha spiegato il sindaco —. Angelo era discolo come molti altri bambini lo sono, ma sicura¬ mente era anche più intelligente di tanti suoi coetanei». La bara è stata seguita fino al cimitero anche dai compagni e dai professori della scuola media dove Angelo frequentava la prima classe. Le insegnanti dicono che era molto agitato e seguiva in maniera discontinua le lezioni, tanto che era stato necessario affidarlo ad un docente «di sostegno». Angelo era sospettato anche per alcuni piccoli furti con quattro o cinque suoi compagni, uno dei quali potrebbe essere l'autore del delitto. Sarebbe un ragazzino di tredici anni, che ieri è stato ancora interrogato a lungo. L'autopsia ha chiarito che una delle coltellate ha reciso la carotide di Angelo, il cui corpo era stato nascosto in un boschetto accanto al campo sportivo ed era stato trovato dopo un giorno di ricerche da un cugino del padre. l l la. r.l

Persone citate: Angelo Selvaggio, Antonio Caverà, Giovanni Selvaggio

Luoghi citati: Palermo, Sciara