In fiamme il Kosovo I miliziani sparano Uccisi sei albanesi di Tito Sansa

In fiamme il Kosovo I miliziani sparano Uccisi sei albanesi La folla aveva eretto barricate In fiamme il Kosovo I miliziani sparano Uccisi sei albanesi PRISTINA DAL NOSTRO INVIATO I reparti speciali della milizia inviati dalla Serbia hanno sparato ieri contro dimostranti albanesi in diverse località del Kosovo: sei persone (o quattro, secondo altre fonti) sarebbero state uccise, una trentina ferite. La radio e la televisione di Pristina non hanno dato notizia degli incidenti, la cui gravità non è possibile confermare. Le località dei disordini sono infatti praticamente irraggiungibili a causa della nebbia fittissima, le linee telefoniche sono guaste e le fonti ufficiali del governo regionale tacciono. Se le notizie, che hanno per fonte il quotidiano in lingua albanese «Rilindja», verranno confermate, quelle di ieri sarebbero le prime vittime dopo l'instaurazione della legge marziale nel Kosovo nel marzo '89. Molto cauto è anche Veton Surroi, presidente della Iniziativa democratica jugoslava del Kosovo (che si oppone al pc), il quale iersera ha detto: «Se è vero che ci sono stati dei morti, ciò significa che la situazione sta sfuggendo al controllo e che qualsiasi colloquio col regime, anche informale, diventa impossibile». In mattinata, Surroi aveva lanciato agli albanesi del Kosovo un appello affinchè evitino qualsiasi violenza e rinuncino perfino alle dimostrazioni per indurre il partito comunista a partecipare a una tavola ro¬ tonda e discutere la revoca dello stato d'assedio e la liberazione dei prigionieri politici. L'appello è stato accolto nel capoluogo, tanto che sono quasi scomparsi i posti di blocco e sono spariti i mezzi blindati, ma non ha trovato ascolto in provincia. La rabbia degli albanesi è esplosa a Pec, Orahevac, Uresevac, Suroveka, Budojevo: stranamente calme sono rimaste invece Prizren e Titova Mitrovica, città operaie solitamente inquiete. Nelle cinque località migliaia di uomini sono scesi nelle strade, nel primo pomeriggio hanno eretto barricate, lanciato pietre contro edifici del partito e contro i reparti speciali della milizia, qualcuno dice addirittura che abbiano sparato. Le dimostrazioni sono state contemporanee, come se fossero state concertate, tanto che negli ambienti dell'opposizione albanese vi è il sospetto che siano state guidate da provocatori. Secondo le incerte testimonianze raccolte dai cronisti di Pristina, dapprima la polizia avrebbe reagito con i soliti gas lacrimogeni e con gli idranti, ma quando hanno rischiato di venire sopraffatti dai dimostranti, gli agenti avrebbero fatto uso delle armi da fuoco. A Pec sarebbero rimasti sul terreno cinque (o tre) persone, a Orahevac ci sarebbe un morto, una quindicina gli arrestati a Pec. Tito Sansa

Persone citate: Surroi, Titova Mitrovica, Veton Surroi

Luoghi citati: Kosovo, Serbia