Al «Giorno» sciopero contro il direttore

Al «Giorno» sciopero contro il direttore «Divergenze politiche»: cronista trasferito Al «Giorno» sciopero contro il direttore MILANO. Confermati tre giorni di sciopero «contro» il direttore, altri dieci a disposizione del sindacato per il contratto integrativo. La tensione al quotidiano Il Giorno cresce d'intensità. Ai duri comunicati dell'assemblea di venerdì, in cui sono state decise le agitazioni, ieri hanno risposto il direttore, Francesco Damato, e l'editrice Segisa, entrambi richiamandosi ai «poteri» del direttore. I giornalisti del Giorno denunciano «le prevaricazioni esercitate dal direttore sulla redazione, attraverso intimidazioni, carenze organizzative, una gestione estremizzante della linea politica, con punte di settarismo lesive dell'immagine del giornale e con atteggiamenti e comportamenti antisindacali, in spregio dei diritti contrattuali e professionali dei giornalisti». Il documento che conteneva queste accuse è stato approvato venerdì con 52 vo- ti favorevoli, 8 contrari, 30 astensioni. A Damato, in sostanza, si rimproverano eccessi di filo-socialismo nella fattura del giornale e di autoritarismo nei rapporti con i redattori (un cronista di politica è stato rimosso dall'incarico per divergenze di «linea»). Damato ha replicato ieri con una nota: «Il direttore prende atto con rammarico dei pesanti e a suo parere ingiusti giudizi espressi», li respinge e «rivendica le prerogative» che il contratto di lavoro giornalistico conferisce al direttore, a cominciare da quella di «impartire le direttive politiche». Anche la Segisa, società editrice del Giorno, richiama «le prerogative del direttore», esprime «stupore e rammarico» per le osservazioni che «investono le linee che l'editore ha stabilito con il direttore» e dichiara «la propria disponibilità al confronto sindacale».

Persone citate: Damato, Francesco Damato

Luoghi citati: Milano