L'economia americana frena

L'economia americana frena Il prodotto interno '89 cresciuto del 2,4 (il dato più basso dall'86) L'economia americana frena Nuove tensioni per il listino di Wall Street NEW YORK. L'economia Usa perde smalto e Wall Street perde colpi. Il prodotto interno lordo americano è aumentato, nel corso del quarto trimestre del 1989, dello 0,5% (dato provvisorio) contro le aspettative che indicavano un incremento dello 0,3%. Nell'intero 1989 il prodotto lordo dell'economia americana è aumentato ad un ritmo del 2,4% contro il 3,4% del 1988. L'incremento del 1989 è il più basso aumento annuo registrato dal 1986, quando il prodotto interno lordo Usa era cresciuto dell'1,9%. Subito dopo l'annuncio dei dati, che fotografano un andamento non proprio esaltante dell'economia, Wall Street è partita di gran carriera nella prospettiva di un possibile ribaso dei tassi, ma ben presto si è spenta proseguendo il resto della seduta in discesa; il dollaro, al contrario, si è leggermente rafforzato; se prima della pubblicazione delle cifre infatti il biglietto verde veniva scam¬ biato intorno agli 1,6881 marchi e a 143,45 yen subito dopo è passato intorno agli 1,6903 marchi e a 143,46 yen. I dati del dipartimento al Commercio sono destagionalizzati e depurati dall'inflazione. Anche nel quarto trimestre del 1989 l'incremento del pil ( + 0,5%) è il più basso dal secondo trimestre del 1986, quando l'incremento era stato dell' 1,8%, e segnala una brusca battuta d'arresto rispetto al trimestre precedente, quando l'incremento era stato del 3 per cento. La modesta performance del pil sia nell'ultimo trimestre sia nell'intero 1989 è dovuta principalmente ad un rallentamento della domanda e sembra destinata a riaccendere il dibattito su una possibile fase di recessione in Usa. A questo riguardo c'è da aggiungere che sul fronte dell'inflazione i prezzi, misurati sul deflatore implicito dei prezzi, sono aumentati del 4,5% nel 1989, che è il più alto incremento del costo della vita dal 1982, quando i prezzi avevano registrato un'impennata del 6,2%. Nel solo quarto trimestre del 1989 i prezzi sono cresciuti ad un tasso del 3,5%. Questi dati rafforzano la prospettiva, già abbozzata nei giorni scorsi dagli economisti, di una fase di «stagflazione» per l'economia americana, vale a dire rallentamento dell'economia e contemporaneo riaccendersi dell'inflazione. La presenza di questi due fattori è destinata a riproporre il contrasto sui tassi di interesse Usa tra la Federai Reserve (contraria ad una loro riduzione) e la Casa Bianca (che invece spinge per un allentamento del credito) in relazione alla scelta degli obiettivi prioritari della politica economica americana nel breve termine: è più urgente combattere l'inflazione alzando i tassi e quindi frenando produzione e consumi o impedire la recessione abbassandoli? (Agi]

Luoghi citati: New York, Usa