Enintont, un mese per rifare i patti di Roberto Ippolito

Enintont, un mese per rifare i patti Il governo accetta di anticipare le scelte per la holding, improvviso vertice tra i soci Enintont, un mese per rifare i patti Gardini avverte: l'assemblea non potrà slittare ROMA. L'Enimont sarà rifondata. Da ieri si lavora concretamente per preparare la seconda versione della società. Il governo ha infatti dato via libera alla revisione dei patti costitutivi' del colosso chimico. La disponibilità a cambiare l'accordo è stata espressa ieri dal Consiglio di gabinetto. Dopo settimane di tensioni fra i due soci, la decisione è forse la premessa per una definitiva resa dei conti, o meglio una «resa dei patti» come ha ironizzato un autorevole osservatore. Nonostante la modifica delle intese vada incontro alla richiesta di Gardini, non è mancato l'ennesimo scambio di gomitate. La Montedison si è risentita per l'intenzione del presidente del Consiglio Giulio Andreotti e del ministro delle Partecipazioni statali Carlo Fracanzani di impedire lo svolgimento dell'assemblea dell'Enimont convocata per il 27 febbraio allo scopo di nominare due consiglieri in rappresentanza dei soci minori. Con un comunicato diffuso in gran fretta subito dopo il Consiglio di gabinetto, gli uomini di Gardini hanno replicato che la decisione di indire l'assemblea «può essere legalmente revocata solo dal consiglio di amministrazione di Enimont opportunamente convocato a questo scopo». Da parte della Montedison viene cioè considerato un arbitrio il tentativo di far saltare la riunione. Ma che l'obiettivo sia questo è stato rivelato apertamente da Fracanzani: «Può essere avviata una riflessione sull'ipotesi di anticipare la conclusione del periodo sperimentale dell'Enimont, ma nel frattempo le bocce rimangono ferme. L'equilibrio Eni-Montedison anche in consiglio di amministrazione deve rimanere quello che è». . Finito il Consiglio di gabinetto il portavoce di Andreotti, Pio Mastrobuoni, ha spiegato che «se da qui al 27 febbraio dovesse essere arrivata in porto la riflessione, si farà l'assemblea; se a quella data la riflessione è ancora in corso, l'assemblea non si terrà». Mastrobuoni ha poi precisato che «spetta naturalmente ai due partner stabilire se rinviare l'assemblea». Da giorni, alcuni giuristi incaricati da Fracanzani stanno studiando se l'Eni può tornare indietro dopo aver acconsentito allo svolgimento dell'assemblea Enimont. Questa decisione, presa dal presidente dell'ente Gabriele Cagliari, è stata al centro di un duro scontro fra Andreotti e Fracanzani che l'hanno contestata e i socialisti che l'hanno approvata. In teoria, la parte pubblica potrebbe invitare la Montedison a annullare la con¬ vocazione in occasione dell'incontro fra gli azionisti dell'Enimont fissato per il 5 febbraio/ Nei prossimi giorni, si verificherà se c'è una volontà concreta a trattare. Per ora è arrivato il segnale del governo, come afferma il sottosegretario alla presidenza Nino Cristofori, ad «anticipare la data della ri¬ negoziazione dell'accordo» che scade alla fine del 1991. Sulle prospettive c'è però molta incertezza. «Una cosa — afferma Paolo Cirino Pomicino, ministro de del Bilancio — non è possibile consentire: il degrado della gestione aziendale stretta in mezzo alla litigiosità tra socio pubblico e privato». Nessuno si sbilancia sui futuri rapporti di forza. Il repubblicano Adolfo Battaglia, ministro dell'Industria dice: «L'equilibrio tra pubblico e privato nella gestione della joint venture chimica deve essere mantenuto senza pubblicizzare integralmente né privatizzare totalmente». Fra i progetti di cui si parla con maggiore insistenza continua a esserci il ridimensionamento della quota di Gardini, studiato in particolare dai collaboratori di Andreotti. La Montedison incasserebbe somme ingenti. Altri soci privati potrebbero entrare nel colosso chimico. La situazione è in movimento. Proprio mentre era in corso il Consiglio di gabinetto, Andreotti ha fatto precipitare a Palazzo Chigi il presidente dell'Enimont, Lorenzo Necci, con il quale ha avuto un lungo colloquio. E in serata a Roma c'è stato il grande vertice: Gardini si è incontrato con Cagliari, Necci e Cragnotti. Non sono da escludere colpi di scena in questo ennesimo week end di tensione sulla chimica. Roberto Ippolito \— eneo co 1 ! Ol LA CHIMICA EUROPEA SEGNA IL PASSO CRESCITA DEL'SETTORÉ IN PERCENTUALE BELGIO SVIZZERA ITALIA OLANDA FRANCIA REGNO UNITO GERMANIA SVEZIA

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