L'amnistia sommaria
L'amnistia sommaria L'amnistia sommaria Liberati tutti i «politici» ma anche numerosi criminali BUCAREST. Nella Romania del dopo-Ceausescu le attività illegali sono in pieno boom. Soprattutto il furto, il contrabbando e il mercato nero, ma anche gli omicidi e gli stupri. Lo ha detto ieri il generale Jean Moldoveanu, vice ministro dell'Interno e capo della polizia, ammettendo che le prospettive, da questo punto di vista, sono «inquietanti». All'origine del problema c'è l'amnistia generale decretata dopo la caduta della dittatura dal Fronte di salvezza nazionale, ora al potere; un provvedimento grazie al quale sono usciti dal carcere i numerosissimi prigionieri politici, ma anche 18 mila criminali comuni. L'amnistia era inevitabile, ha detto Moldoveanu, perché il Fronte doveva pur cancellare i molti pasticci giudiziari commessi nei decenni della dittatura di Ceausescu. «Ma ora ci troviamo con migliaia di delinf quenti fuori di prigione, e la sicurezza e la tranquillità dei cittadini sono in pericolo». Appena ritrovata la libertà, in effetti, molti si sono rimessi «al lavoro». Dalla prima decade di gennaio, quando l'amnistia è stata proclamata, 140 persone uscite dal carcere sono state nuovamente arrestate per reati vari. Con 18 mila criminali comuni in libertà, sono ancora in circolazione anche le armi che i civili hanno usato per lottare a fianco dell'esercito contro i «securisti» fedeli a Ceausescu. 11 Fronte di salvezza nazionale ha chiesto più volte che vengano riconsegnate alla polizia, ma non tutti lo hanno fatto. «Finora i cittadini ci hanno riportato soltanto 400 armi e 4000 proiettili, ma ce ne sono altre in giro che potrebbero finire in mano alla malavita e questo ci preoccupa» ha detto il generale Moldoveanu. lAnsa)
Persone citate: Ceausescu, Jean Moldoveanu, Moldoveanu
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