Cervone si dichiara innocente di Massimo Gramellini

Cervone si dichiara innocente Non sembrano troppo pentiti i protagonisti dei due clamorosi episodi che hanno avvelenato lo scontro Inter-Roma di Coppa Italia a San Siro Cervone si dichiara innocente «Una spintarella, dopo tante provocazioni» ROMA. Dopo il mercoledì nero, doppia gioia per la Roma: l'esito felice del sorteggio di Coppa Italia e il ritorno di Manfredonia al centro di Trigoria, ad assistere agli allenamenti dei colleghi ieri pomeriggio. Lionello ha lanciato un messaggio di ottimismo, anche le sue parole parevano essere contraddette dal volto emaciato e dal tono bassissimo della voce: «Dovrò fare nuovi esami a febbraio, e solo a quel punto saprò se sarà possibile per me tornare a giocare. Ma fin da adesso posso dirvi che non ho dubbi: lo sento, rientrerò in campo. Al cento per cento». Dalle speranze di Manfredonia ai veleni di Coppa. In mattinata, a Milano, il direttore sportivo Mascetti aveva parlato in termini durissimi dei fattacci di San Siro: la gomitata di Cervone a Serena, causa del rigore che ha permesso all'Inter di sognare il terzo gol, e i) com¬ portamento tenuto dall'arbitro Amendolia nei confronti dei romanisti. «Cervone può aver sbagliato — ha detto Mascetti —, e infatti una bella multa non gliela leva nessuno. Però, come noi saremo rigorosi con lui, vorremmo che lo si fosse anche nei confronti dell'arbitro. Tempestilli e altri suoi compagni mi hanno assicurato che Amendolia ha usato nei loro confronti un atteggiamento irriguardoso. Vogliamo che la Federcalcio apra un'inchiesta, perché non si può permettere agli arbitri di comportarsi in questo modo con i giocatori». Tempestilli ha chiarito le dichiarazioni rese il giorno prima a San Siro: «Non ho parlato di insulti. Diciamo che l'arbitro non è stato molto gentile con noi». Ed ecco Cervone, che è stato protagonista di un episodio clamoroso, anche se l'esito del sor¬ teggio lo ha poi reso ininfluente: «Ho rivisto la scena in tivù e ribadisco quanto avevo detto a caldo, subito dopo la partita. Non c'era volontarietà in quello che ho fatto. Ho soltanto spostato Serena per poter calciare il pallone. E' stato semmai l'interista ad avermi infastidito per tutto l'incontro». Pare che a far perdere a Cervone l'autocontrollo sia stato l'invito rivolto da Serena all'arbitro, affinché prendesse provvedimenti contro l'ostruzionismo del portiere, che stava ritardando il rinvio (in quel momento, sul 2 a 1 per l'Inter, la Roma era qualificata per le semifinali). Cervone ha anche confermato le accuse a Brehme: «Il tedesco faceva le boccacce, mi sfotteva. Gli ho detto che è un ignorante. E lo ripeto adesso, senza problemi». Massimo Gramellini

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