Milan, tempi duri per i troppo furbi

Milan, tempi duri per i troppo furbi La beffa di Bergamo attira molte critiche e i rimproveri di Zoff alla squadra di Sacchi Milan, tempi duri per i troppo furbi Baresi non si pente: «Sprecare il rigore? Che assurdità» MILANO. E' un concetto comune quello che manda «assoltp» il Milan dal fattaccio di Bergamo anche se, s'tando ad alcuni, a quest'ora la buon'anima di De Coubertin sta ancora sobbalzando nella tomba. 0 meglio, quasi tutti difendono i campioni del mondo: le uniche voci contrarie sono state quelle di Matthaeus e Zoff. Peraltro velata d'ironia quella del tedesco che da buon «cugino» ha commentato: «Propongo di assegnare a Stromberg il premio del fair-play e al Milan la Coppa Italia». Ha aggiunto per conto suo Zoff in difesa di certi ideali che si stanno peraltro disperdendo: «Ho visto un accenno di buona volontà da parte di alcuni milanisti ma di altri no. Alla mia squadra non sarebbe mai successo quello che è capitato a Bergamo. Temo sia il risultato di tanti inni alla furbizia». Difesa più o meno d'ufficio, invece, dal resto degli addetti ai lavori concordi con Sacchi e Massaro: una distrazione, una semplice distrazione. Può succedere quando la tensione è al massimo e a Bergamo si stavano giocando gli ultimi minuti di una gara molto combattuta. Franco Baresi ha replicato a chi, con tono sommario, ha scritto o lasciato intendere che avrebbe dovuto sbagliare il rigore. «Se vogliamo cambiare il regolamento, nessun problema — ha detto Baresi —, però sino a prova contraria io sono un professionista. Sono pagato per segnare, quando è possibile. A parte il fatto che in tribuna c'era un esponente dell'ufficio inchieste, avrei cercato di trasformare il rigore anche se il mio allenatore mi avesse invitato a sbagliarlo». Ma il capitano, pur premettendo di non voler polemizzare, ricorda anche un 1-1 milanista proprio contro l'Atalanta, il 22 dicembre 1985: «Segnò Simonini al 90', mentre Maldini era a terra infortunato. Allora nessuno si scandalizzò». A Bergamo intanto si è allentala la tensione tra i tifosi mentre Mondonico ha confermato il suo sdegnato silenzio, non parlerà sino a lunedì prossimo. Barcella, responsabile del rigore, ha cercato di difendere il suo intervento: «Non c'era as- solutamente la massima punizione», ha detto, ma è probabile che debba rileggersi il regolamento. Semmai ha fatto piacere alla società ricevere molte telefonate da parte di tifosi milanisti che hanno espresso, loro sì con fair-play, il rammarico per un pareggio conquistato in quella maniera. A nome del Milan (che in serata ha emesso un comunicato in cui si scusa con l'Atalanta e i suoi tifosi, pur difendendo l'operato dei rossoneri), è sceso in campo Ramaccioni: «Alla nostra società interessa maggiormente la propria immagine che non la qualificazione alle semifinali. E' stata una pura casua¬ lità. Massaro ha cercato soltanto di alleggerire l'azione, non c'era nessuno scopo recondito. Borgonovo era a terra e si è rialzato senza rendersi conto di quanto avveniva. Mi ribello a chi tenta di fare credere che c'era malafede nell'azione: in 30 anni di sport, anche a livello dilettantistico, le mie squadre hanno sempre rispettato i gesti di cortesia, un rituale sacro. E' assurdo invitare Baresi a sbagliare il rigore o polemizzare perché non l'ha fatto: da un errore in buona fede si sarebbe sconfinati nell'illecito». Poi le voci neutrali, a cominciare dall'esponente del Napoli, Luciano Moggi: «La buona fede del Milan è evidente. Nel finale di una gara c'è alta tensione, possono capitare scherzi come quello». Trapattoni, a titolo personale, è intervenuto così: «Oramai le partite si decidono anche in questi minimi particolari. Io predico sempre ai miei giocatori di calciare ben lontana la palla quando si tratta di fermare il gioco per un infortunio». Ha aggiunto il suo dirigente, Paolo Giuliani: «Ho apprezzato molto le dichiarazioni del presidente dell'Atalanta, Bortolotti, in tv. Nonostante lo sconforto ha avuto la delicatezza di non drammatizzare. Ha fatto bene perché il calcio in questo momento ha bisogno di serenità. Ne approfitto per stigmatizzare pubblicamente il comportamento di alcuni nostri tifosi della curva che hanno cantato canzonette molto squallide nei confronti di un campione come Manfredonia». Il presidente della Lega, Nizzola, ha sottolineato due particolari: «L'ineccepibilità dell'arbitraggio e l'assoluta mancanza di dolo nel comportamento dei rossoneri. E' evidente che Massaro ha gettato via la palla con le spalle rivolte all'area di rigore dell'Atalanta che è stata danneggiata da un episodio davvero inconsueto». Giorgio Gandolf i Ecco il rigore dello scippo milanista a Bergamo: Baresi spiazza Ferron e qualifica cosi il Milan alle semifinali di coppa Italia

Luoghi citati: Bergamo, Italia, Manfredonia, Milano