Maccabi-Philips, solo ricordi di Giorgio Viberti
Maccabi-Philips, solo ricordi BASKET In Coppacampioni oggi una partita fra due squadre in difficoltà Maccabi-Philips, solo ricordi Una sfida che arrossisce di fronte al passato Con Maccabi-Philips si rinnova stasera una classica sfida falsamente «europea» tra Tel Aviv e Milano. Da quando anni fa il basket israeliano, di scuola e talenti americani, venne inserito nel circuito internazionale del Vecchio Continente, proprio il Maccabi ha spesso mietuto pingui bottini in Europa, come nel '77 a Belgrado e nell'81 a Strasburgo, quando vinse la Coppacampioni ai danni rispettivamente di Varese e Bologna. Ora le velleità e i fulgidi trascorsi sembrano un ricordo. Il Maccabi e per certi versi anche la Philips si ritrovano in questo sesto turno di Coppacampioni con le armi spuntate, a inseguire e a interrogarsi sul proprio stato di salute. Ma se i milanesi, dopo le vittorie contro Barcellona e Riunite, sono in via di guarigione, gli israeliani sombrano nella fase discendente della loro lunga parabola di successi. Nella classifica di coppa sono soltanto sesti, davanti a Poznan e Den Helder, e hanno già perso in casa con Jugoplastika e Limoges. Difficile, quindi, che possano rinverdire anche soltanto il loro passato recente, che nelle ultime tre edizioni di Coppacampioni li ha visti sempre finalisti e sempre battuti, nell'89 dalla Jugoplastika, nell'87 e '88 da Milano. «Gli israeliani in casa loro restano avversari rognosi», dice Meneghin, che a Tel Aviv giocò per la prima volta nel '66 con l'Ignis Varese. Molti dei meccanismi di questo Maccabi sembrano però ormai arrugginiti. Il nuovo tecnico Owens non ha convinto e presto potrebbe far posto al redivivo Sherf, giubilato l'anno scorso dopo la sconfitta con la Jugoplastika. Nemmeno gli americani rappresentano una garanzia: Barlow, l'ex straniero di Milano, se ne andrà a fine stagione, Magee (che giocò a Varese) lo imiterà nel '91. De¬ gli altri, Mercer è ormai vicino alla pensione e Jamchy non ha mai conquistato il cuore dei tifosi per aver soffiato il posto all'idolo locale Miki Berkovitz. La Philips, dal canto suo, vincendo potrebbe ipotecare un posto per la «final four». I milanesi lamentano qualche acciacco (Pittis ha male a una coscia, D'Antoni e Cureton alle ginocchia, Meneghin a una spalla), ma sembrano aver ritrovato quantomento la loro migliore difesa. Casalini deciderà soltanto oggi con quale quintetto partire, ma la decisione sembra ininfluente, dopo che si sono sopite le polemiche sulle imprevedibili scelte del coach. Ieri, intanto, in Coppa Coppe la Knorr ha vinto a Kaunas (8683), mentre in Korac la Phonola ha perso a Mosca con l'Armata Rossa (82-70) e la Scavolini ha battuto per 112-93 lo Zadar. Giorgio Viberti
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