Maradona fa fatto lui, coi piedi e la lingua

Maradona fa tutto lui, coi piedi e la lingua Il Napoli si qualifica pareggiando a Perugia con la Fiorentina grazie ad una prodezza di Diego che replica a Dunga Maradona fa tutto lui, coi piedi e la lingua «Se non finiscono le critiche chiederò la rescissione del contratto» PERUGIA DAL NOSTRO INVIATO Maradona esplode. In campo, eliminando praticamente da solo la Fiorentina dalla Coppa Italia. Davanti ai taccuini, esibendosi nella crisi più acuta di quella che gli psicologi chiamano sindrome di persecuzione: «Basta, sto cominciando a stancarmi. Chiederò un appuntamento a Ferlaino per vedere se è possibile rescindere il contratto a fine stagione. Sono amareggiato per le critiche che continuo a leggere sui giornali: Maradona fa questo, Maradona fa quest'altro, si allena, non si allena. Basta! Non voglio più stressare nessuno e dopo i Mondiali me ne torno in Argentina. Preferisco andare via io, prima che mi caccino». Siamo alla rottura definitiva? Macché. Maradona è italiano fino al midollo, almeno nell'attitudine a cercare, anche nelle situazioni più drammatiche, la maniera di metterci una pezza. Compito che Diego delega a Ferlaino: «Parlerò prestissimo con lui. Chiederò garanzie (continuare a fare i suoi comodi?, n.d.r.). Solo nel caso in cui non ne avessi, mi deciderei a prendere l'aereo per Buenos Aires». In attesa della replica societaria, vai la pena di raccontare dal principio il vulcanico pomeriggio di Maradona. E poi dicono: il calcio è un gioco collettivo. Sarà, ma intanto arriva questo tracagnotto con troppi chili e poco fiato, tocca in tutto dieci palloni e si tratta di una traversa, tre assist deliziosi, due azioni da brivido, tre tiri, un gol. Un gol pesante, fra l'altro, perché è quello che inchioda il risultato all'I a 1, spegne le ultime velleità di qualificazione della Fiorentina. A quel satanasso di Diego la Fiorentina ha opposto il carattere formidabile di Carlos Dunga, autore del gol del momentaneo vantaggio, non invece Robertino Baggio, bloccato da un mal di schiena cui non devono essere estranee cause psico-somatiche, da collegare all'enor¬ me tensione che circonda il gioiello viola in questi giorni decisivi per il suo futuro. La Fiorentina esce dalla Coppa con tutte le attenuanti del caso: l'ambiente appare teso, confuso, deconcentrato, e in sovrappiù la squadra è falcidiata dagli infortuni, che obbligano il cerebrale Giorgi a utilizzare ragazzini sbiaditi come i Basciu e i Malusci visti sgambettare ieri come puledrini smarriti contro avversari troppo più smagati di loro. Dunga ha cercato di tenere unita quella pattuglia sfilacciata ed evanescente, conquistando e distribuendo palloni, mettendone addirittura uno alle spalle dell'incerto Giuliani, con una rasoiata dal limite in cui c'era tutta la rabbia di questo indomito combattente. Un Napoli mediocre e senza idee, il cui simbolo è lo sbiadito Andrea Carnevale, sembrava facilitare il compito del brasiliano, consentendo ai viola di sperare in un raddoppio che avrebbe garantito il passaggio del turno. Ma in campo, per sfortuna di Dunga, non c'era soltanto il Napoli, ma anche quel corpo estraneo, eppure decisivo, chiamato Maradona. Diego uno: punizione appog¬ giata deliziosamente sulla traversa (2'). Diego due: piede sinistro che raccoglie il pallone come in un cucchiaio e appoggia un tiro delizioso, di poco fuori (27'). Diego tre: assist squisito per la testa di Bigliardi, che fallisce sciaguratamente (47'). Diego quattro: numero da circo al limite dell'area e sinistro a fil di palo. Landucci si corica come un gattone svogliato e la palla, oltrepassato un muro di gambe, finisce in gol (48'). Diego cinque: lancio da cineteca per Alemao, che sciupa in modo così clamoroso che se Maradona avesse solo un po' di fiato nei polmoni si metterebbe di sicuro a rincorrerlo per il campo con un bastone. Diego sei: ultimo show irresistibile, dribbling di eleganza su Iachini e di forza su Dunga che, stremato, si inginocchia: poi il brusco arresto e un ìob degno di Lendl che risparmia Landucci per un nonnulla. La Fiorentina, che dopo appena dieci minuti ha perso per infortunio anche Dertycia, ha sfiorato il secondo gol solo in un'occasione, con una fuga di Dell'Oglio ispirata dall'immancabile Dunga e conclusa da un tiro che ha terminato la sua corsa contro il palo alla destra di Giuliani. Fiorentina-Napoli si replica domenica a Firenze: sciopero dei tifosi, Baggio e i Pomello nel pallone, Maradona sul piede di guerra. Massimo Gramellini Maradona segna e si sfoga FIORENTINA m NAPOLI LANDUCCI 5 I GIULIANI 5 VOLPECINA 6 FERRARA 6 DELL'OGLIO 6 FRANCINI 6 IACHINI 5 BIGLIARDI 5 FACCENDA 6 ALEMAO 6 (44'SACCHI) 6 CORRADINI 6 BATTISTINI 6 FUSI 6 MALUSCI 5 CRIPPA 6 DUNGA 7 ZOLA 5 DERTYCIA sv (46'MAURO) 6 (10'BASCIU) 5 MARADONA 8 KUBIK 5 CARNEVALE 4 NAPPI 6 (79'BUCCIARELLI) sv All.: GIORGI 6 All.: BIGON 6 1 Arbitro: COPPETELLI6 Reti: 22' Dunga, 48' Maradona. Ammoniti: 64' Sacchi, 72' Franclni. Espulsi: nessuno. Infortunati: Dertycia, Faccenda. Spettatori: 7.975 paganti, incasso di 119.000.000 lire.

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