«Vendicherò il pensionato ucciso dal folle»

«Vendicherò il pensionato ucciso dal folle» Sul luogo del delitto messaggio con un numero simbolico: «Non sfuggirai alla giustizia» «Vendicherò il pensionato ucciso dal folle» Ora nel giallo di Firenze compare l'ombra della magia nera FIRENZE DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un omicidio senza movente. Telefonate e messaggi misteriosi. Ed ora anche l'«ombra» della magia nera. Potrebbe essere la trama di un film giallo. Invece è la storia in mano alla polizia che da un mese indaga sull'omicidio di un pensionato, avvenuto il 26 dicembre scorso. Un caso che rischia di essere rapidamente inserito tra i delitti insoluti della città. La mattina di Santo Stefano un pensionato, Antonio Cordona, sta portando a spasso il suo cocker per via di Barbacane, sulla collina di Fiesole. E' pieno giorno ma la via è deserta. Qualcuno affianca il pensionato e lo uccide con un unico colpo di pistola sparato a bruciapelo dietro l'orecchio. Accanto al cadavere la polizia trova un biglietto scritto dall'assassino sulla pagina di • f; un settimanale. Il testo dà il via al «giallo di Santo Stefano». «Voglio Sandro Federico, questore da Napoli a Firenze, da tanto e per molto tempo, niente tradimenti. Grazie Dio». L'ex capo della mobile fiorentina Sandro Federico si precipita a Firenze per collaborare alle indagini. Nel frattempo l'assassino telefona due volte alla questura per rivendicare il suo gesto e ripetere il messaggio. La voce, registrata dal centralino del 113, è l'unico elemento a disposizione per individuarlo: troppo poco. A niente serve un appello lanciato in televisione da Federico che chiede all'assassino di mettersi in contatto con lui. Ma una nuova telefonata fa trovare agli inquirenti in una cassetta postale un secondo messaggio, dello stesso tenore del primo, con allegato il bossolo di un proiettile sparato da una 38 special: l'arma del delitto. Gli investigatori batto¬ no tutte le strade: una vendetta, un avvertimento della camorra nei confronti del funzionario di polizia? Depistaggio per nascondere un movente legato alla persona uccisa? Il gesto di un folle che vuole terrorizzare la città? Poi comincia ad emergere un nuovo aspetto. Il messaggio lasciato accanto al corpo delpensionatoportava segnato anche il numero 666. Un numero che nella simbologia della magia nera indica la Bestia, Tanti Cristo, il male. Possibile che l'omicidio di Antonio Cordone sia in realtà un'esecuzione decisa durante un rito satanico? Un sacrificio offerto al Maligno da una mente squilibrata ma lucida (per scrivere i messaggi l'assassino ha sempre indossato guanti per non lasciare alcuna impronta)? Gli inquirenti stavano ancora esaminando questa nuova, sinistra ipotesi, che apre però uno spiraglio per spiegare il ca • so, quando ecco arrivare una sorta di indiretta conferma. Lunedì notte una nuova telefonata anonima (questa volta non dell'assassino) ha fatto tornare gli agenti in via di Barbacani. Proprio davanti al cancello dove fu trovato il corpo senza vita del pensionato qualcuno aveva lasciato due vasetti di fiori, una foto di Cordone, un cartone coperto da una lastra di plexiglass come se si trattasse di una lapide il cui testo non dovrebbe scostarsi molto da questa frase: «L'omicida di Santo Stefano potrà anche sfuggire alla giustizia terrena, ma non a quella divina. Dio non muore», quindi un numero, ancora tre cifre uguali: 888. Per gli esperti l'otto rappresenta il bene, la forza che si contrappone alla Bestia. E' qualcuno che conosce l'omicida e lo minaccia di vendetta? Il giallo continua. Francesco Matteini

Persone citate: Antonio Cordona, Antonio Cordone, Cordone, Francesco Matteini, Sandro Federico

Luoghi citati: Fiesole, Firenze, Napoli