Sull'Est Cossutta ora fa l'autocritica
Sull'Est Cossutta ora fa l'autocritica «Ho capito tardi la crisi del socialismo reale» Sull'Est Cossutta ora fa l'autocritica ROMA. «La bufera dell'Est deve spingere a prendere coscienza piena di quelle crisi e di quelle tragedie. Per quanto mi riguarda ne ho preso atto in ritardo, ma occorre non soltanto capire e denunziare errori e distorsioni, occorre anche agire». Armando Cossutta, parlando ieri a Botteghe Oscure nel corso della presentazione di una delle due mozioni congressuali del fronte del «no», ha fatto autocritica riguardo ai suoi atteggiamenti del passato sul socia; lismo reale. , Cossutta, naturalmente ha valutato anche la proposta di rinnovamento di Occhetto: «Ha incontrato larghi consensi in molti comitati federali e negli apparati, ma non ha la stessa accoglienza nelle assemblee. I giochi sono tutt'altro che fatti: il congresso comincia adesso», ha annunciato. Cossutta ha escluso, comunque, l'ipotesi di una scissione: «Si tratta — ha sostenuto — di far fallire il disegno di liquidazione del partito comunista. Può darsi che la proposta di Occhetto abbia alla fine la maggioranza. Ma quale maggioranza? Quale sul piano qualitativo? Quale sul piano quantitativo? Un conto è vincere con il 75 per cento dei voti e cosa diversa vincere con il 55. Un conto è vincere con una maggioranza equamente diffusa in tutto il Paese, un altro vincere con i voti concentrati soltanto in alcune regioni». Per Cossutta non ha alcun senso sostenere che ormai non si può più tornare indietro. «E' invece vero il contrario — ha concluso —. Se dovesse prevalere il no sarebbe ancora possibile rinnovare il partito, rinnovarlo veramente e profondamente, rifondare il partito comunista. Se invece a prevalere sarà la tesi del segretario si andrebbe verso un futuro del tutto vago e ignoto». (Ansa-Agi] 1;
Persone citate: Armando Cossutta, Cossutta, Occhetto
Luoghi citati: Roma
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