Oggi la Mondadori cambia volto di R. G.

Oggi la Mondadori cambia volto L'assemblea elegge il nuovo consiglio: 13 membri Fininvest e alleati, 2 Cir Oggi la Mondadori cambia volto La gestione sotto il controllo di Berlusconi MILANO. Difficile dire con quale spirito Carlo Caracciolo, presidente della Mondadori, aprirà oggi alle 10 l'assemblea degli azionisti della casa editrice convocata per eleggere il nuovo consiglio di amministrazione. Non è facile il suo compito, sa già in anticipo che alla fine, quando si alzeranno le mani e si conteranno le azioni, non sarà più al vertice di Segrate. Oggi alla Mondadori si cambia. Si formalizza il passaggio del più grande gruppo editoriale italiano sotto il controllo di Silvio Berlusconi e dei suoi alleati Formenton-Mondadori. Carlo De Benedetti, almeno per il momento, è costretto a ripiegare, forse per scatenare una nuova offensiva o, probabilmente, per definire quell'accordo che Enrico Cuccia ha proposto ai duellanti. Una mediazione che potrebbe separare La Repubblica dalle sorti delle altre testate e attività della Mondadori, lasciando al quotidiano di Scalfari quell'autonomia gestionale tanto reclamata. «E' solo una ipotesi, non c'è nessun tavolo negoziale», fanno sapere gli uomini dell'ingegnere. Si vedrà. Fino all'ultimo momento i due schieramenti hanno preparato le loro armi dialettiche con le quali oggi si confronteranno davanti a decine di giornalisti. Berlusconi è rimasto rinchiuso nella sua villa di Arcore, consultandosi con i suoi più stretti collaboratori. Voci dell'ultima ora sostengono che potrebbe essere addirittura il patron di Canale 5 a diventare il presidente della Mondadori. Di sicuro la Fininvest avrà o la carica di presidente o quella di amministratore delegato. Se non ci sarà Berlusconi toccherà a Fedele Confalonieri o Amedeo Massari ricoprire le importanti cariche. Luca Formenton e Leonardo Mondadori dovrebbe essere nominati vicepresidenti. L'assemblea deve eleggere 15 amministratori: 13 posti sono a disposizione della cordata Fininvest-Formenton-Mondadori, gli ultimi due sono riservati alla Cir. Ma l'ingegnere non ha ancora deciso se accettare o meno questa offerta. Entrare in consiglio significa accettare almeno in assemblea la logica di Berlusconi; restare fuori potrebbe privare la Cir di un importante punto di osservazione e controllo sulla nuova gestione. De Benedetti solo questa mattina, prima dell'assemblea, prenderà una decisione. A Segrate, comunque, non mancheranno le emozioni. Contemporaneamente alla riunione dei soci, i giornalisti delle testate Mondadori, di ritorno al lavoro dopo tre giorni di sciopero, terranno un'assemblea. Luca Formenton, intanto, manda un segnale. «Nessuno ha intenzione di licenziare nessuno — ha detto all'Europeo —; certo se Scalfari e Rinaldi terranno dei comportamenti tali da impedire la continuità di un rapporto fiduciario, il rapporto verrà risolto. Ma questo dipende da loro». Per la cronaca, ultime voci della tarda serata di ieri: Piero Ottone, presidente dell'Editoriale La Repubblica, avrebbe intenzione di dimettersi, [r. g.]

Luoghi citati: Arcore, Milano, Segrate