Auriol-Sainz, è lambada di Cristiano Chiavegato

Auriol-Sainz, è lambada Solo quattro secondi fra il pilota della Lancia e quello della Toyota Auriol-Sainz, è lambada Il Montecarlo si decide oggi sul Turini MONTECARLO DAL NOSTRO INVIATO Tre giorni di gara, 18 prove speciali di velocità, oltre 1500 chilometri percorsi e quattro secondi di distacco. Questo infatti è il margine che divide il leader del rally, Didier Auriol con la Lancia Delta Integrale 16v e Carlos Sainz alla guida della Toyota Celica al termine della seconda tappa. I due piloti latini continuano a gareggiare a ritmo di Lambada, cioè a distanza ravvicinata, anzi appiccicati uno all'altro, sorpassandosi a vicenda, strisciandosi, sculettando per i tornanti! E' una corsa da brividi, almeno in testa, una battaglia che dovrebbe portare i due rivali a giocarsi, oggi nella frazione diurna della tappa finale e stanotte in quella conclusiva, la vittoria sino all'ultima speciale, salvo le sorprese sempre possibili in questa difficile specialità. Sembrano essere tagliati fuori Miki Biasion e Dario Cerreto, i quali inseguono ormai distanziati pesantemente: il campione del mondo ieri ha perso altri 26" ed è precipitato a 2'26". Il piemontese fa il massimo, ma bisogna dire che il suo obiettivo è diverso ed un piazzamento nei primi quattro gli va benissimo. In ogni caso il nome del vincitore del 5° Rally di Montecarlo deve essere cercato fra i piloti citati sinora, perché il quinto, il tedesco Schwanz con la seconda Toyota, è già troppo lontano (5'42"). Intanto la corsa ha perso alcuni dei suoi protagonisti. Per i piloti nordici la stagione mondiale si è iniziata nel modo peggiore. Dopo Kankkunen hanno abbandonato anche Mikkola e Vatanen. Il primo è stato messo ko dalla rottura dell'albero di trasmissione della sua Mazda 323. Il finlandese si lamentava di una perdita d'olio riscontrata nella sua vettura, ma i tecnici hanno continuato a dire che non c'era nulla. Poi il ritiro nell'ultima speciale della giornata. Poco prima era uscito di scena anche Ari Vatanen, trionfatore della Parigi-Dakar, con la Mitsubishi Galant a quattro ruote sterzanti. Lo ha tradito il motore, ma anche lui era già tagliato fuori dai primi posti. A difendere i colori scandinavi è rimasto il "vecchio" Timo Salonen, sesto. Anche Paola De Martini ha lasciato per problemi elettrici della sua Audi Quattro coupé al termine di una prova comunque da di¬ menticare, travagliata da mille guai, compresa una congestione. Va invece fortissimo l'inglese Louise Aitken-Walker con la Wauxhall Astra, decima assoluta e prima fra le dame. Detto questo, facendo un passo indietro, resta da capire il mistero Biasion. Non è certamente il Miki di sempre quello visto in questi giorni. Va bene la tattica prudente, attendistica, annunciata al termine della prima tappa. L'abilità nel cogliere i momenti giusti è sempre stato un punto di forza del veneto. Ma da lui ci si attendeva di più: una sola speciale vinta, ieri, su 17 disputate contro otto ciascuno di Auriol e Sainz. Biasion si è lamentato un po' delle gomme il primo giorno che non si scaldavano come avrebbe voluto, ieri ha detto di avere forse anche operato delle scelte di pneumatici non azzeccate. Questa è già una giustificazione valida. Tuttavia c'è l'impressione che il Biasion del debutto 1990 non sia al cento per cento della forma. Qualcuno nell'ambiente sostiene anche che il pilota di Bassano del Grappa non abbia preparato così bene la gara, con la meticolosità di Auriol e Sainz. Per quanto riguarda invece i due protagonisti assoluti, lo spagnolo della Toyota nella penultima speciale, dopo essere stato indietro anche di 19", era passato anche al comando di 5 secondi. Poi nell'ultima, al Col de Bleine (33,5 km) ne ha persi nove, lasciando spazio al nuovo sorpasso del francese con la sua Delta integrale. «Ho percorso gli ultimi dodici chilometri — ha raccontato Sainz — con i freni fuori uso. Ed è già stato un miracolo contenere il distacco». Stanotte l'ultima sfida con 10 prove speciali da disputare ed un doppio passaggio sul famoso Col de Turini. Le previsioni meteorologiche parlano di possibili precipitazioni, anche nevose. Potrebbe dunque succedere di tutto ed un ruolo determinante potrebbero anche averlo le gomme: Michelin per Lancia e Pirelli per Toyota. Auriol conta sulla sua conoscenza dei percorsi e su un possibile tallone d'Achille dell'avversario spagnolo. Pare infatti che Sainz di notte sia meno forte che non di giorno. Ma non bisogna fidarsi troppo: il ventottenne spagnolo è su di giri e sarà molto difficile toglierselo dai piedi. Lo spettacolo è assicurato. Cristiano Chiavegato

Luoghi citati: Bassano Del Grappa, Dakar, Montecarlo, Parigi