«Vietato ballare dopo l'una»

«Vietato ballare dopo l'una» In Veneto proposta dell'assessore al commercio contro la «strage del sabato sera» «Vietato ballare dopo l'una» Dieci giovani vittime nella scorsa estate «Alt alla moda dei locali aperti all'alba» VENEZIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Troppi incidenti di notte, durante i weekend. Troppi morti dopo l'orario di chiusura delle discoteche. L'ecatombe che ormai si registra in ogni stagione lungo le strade che portano dalle cattedarali del ballo alle città sta scuotendo le regioni. L'Ernia lia Romagna ha in discussione una legge sul divieto di servire alcolici, per tentare in qualche modo di frenare questa tragica escalation del numero di vittime della strada. La Regione Veneto discuterà la prossima settimana un'ipotesi di chiusura anticipata delle discoteche. Da marzo i night club di tutta la regione potrebbero, dunque, essere obbligati all'orario limite dell'una di notte. «Non ce l'ho certamente con i locali notturni — dice l'assessore al commercio, Aldo Bottin, che ha avanzato la proposta —, ce l'ho con l'alcol e il fumo che frastornano i ragazzi e che sono poi la causa principale degli incidenti mortali». La sua proposta già inviata alla giunta quadripartito dovrà superare numerosi ostacoli. A costituirli sono in primo luogo i tutori della categoria degli operatori turistici; specie quelli del litorale adriatico dove le discoteche sono una delle voci più attive del panorama economico. L'assessore al commercio, democristiano, ha tuttavia l'ap¬ poggio di molti colleghi e a quanto pare quello dello stesso presidente della giunta Franco Cremonese. «Non sono mosso da alcun intento moralizzatore — aggiunge Bottin — credo anzi che la disco music faccia bene e sia un divertimento piacevole a tutte le età. Resto attonito, però, dalla sequenza di incidenti mortali che falcidiano i nostri ragazzi. Accadono quasi sempre di notte: loro corrono come disperati per tornare a casa, fanno a gara contro il tempo, magari hanno bevuto, fumato, sono stanchi. E' un concorso di fattori negativi che si trasformano in tragedie». La lista nel Veneto è lunga, soltanto nei tre mesi da agosto a ottobre i fine settimana hanno prodotto una triste sequenza di vittime. Domenica 6 agosto muore una ragazza di 24 anni, tornando a casa in moto con il marito da una serata trascorsa con gli amici a Camponogara. Sabato 26 agosto una vera e propria strage in autostrada: alle 3,40 della notte, all'altezza di Dolo, l'auto dove viaggia un gruppo di amici che rientravano da una festa in discoteca perde il controllo e coinvolge nell'incidente altre due macchine. Il bilancio è di tre morti e tredici feriti. I tre ragazzi carbonizzati sono giovanissimi. Quella stessa notte c'erano state altre tre vittime a Verona e nelle Marche. Ancora, domenica 3 settem- bre, muoiono quattro donne e ci sono quattro feriti, due gravi, in tre diversi incidenti avvenuti tutti nella provincia di Padova. L'orario è sempre quello, la zona sempre intomo alle discoteche: insomma, lo scenario che descrive l'assessore regionale nella sua relazione alla giunta. E così pure domenica primo ottobre, con quattro fratelli di Mestre che escono di strada sulla loro «Ritmo» e finiscono all'ospedale in condizioni gravissime. E due domeniche dopo, un altro morto e cinque feriti alla Malcontenta, sulla Romea, alla periferia di Mestre. Insomma, la situazione si aggrava di anno in anno e non c'è estate che passi senza una serie di incidenti gravi lungo le strade che portano a Jesolo, Caorle, Lignano. L'assessore si è fatto preparare un rapporto dettagliato sui costumi dei teenagers: «Negli ultimi anni è successo qualcosa di molto strano — dice Bottin —, è esplosa questa moda dei locali che aprono tardissimo, alle undici di sera, e chiudono dopo le quattro. Sono locali probabilmente frequentati da chi alla mattina non deve andare in ufficio, cioè dai giovani e dai giovanissimi. Non voglio fare una caccia alle streghe, ma quando i ragazzi corrono per cercare la discoteca che tira mattina, si espongono al pericolo di quelle pazze velocità. E' un problema sociale che non possiamo trascurare». Mario Lodo m ì : % La moda delle discoteche aperte fino all'alba è sotto accusa: troppi giovani muoiono sulle strade che portano ai locali

Persone citate: Aldo Bottin, Bottin, Franco Cremonese, Lignano, Mario Lodo

Luoghi citati: Camponogara, Caorle, Dolo, Jesolo, Marche, Padova, Romagna, Veneto, Venezia, Verona