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Assassini della scure Forse erano drogati Caltanissetta: il giudice ordina una perizia Assassini della scure Forse erano drogati CALTANISSETTA. Gli assassini di Montedoro forse hanno ucciso i loro amici sotto l'effetto di allucinogeni. Stupefacenti «leggeri» (hashish o marijuana) magari uniti a liquori. Probabilmente volevano farsi coraggio ed essere più «forti» quando poco dopo avrebbero impugnato l'accetta e il pugnale alla «Rambo». E' stata cieca la ferocia con cui Giovanni Piccillo, 19 anni, e Carmelo Salvo, 18 anni, hanno assassinato l'amico Andrea Morreale, 19 anni, e la sua ragazza. Patrizia Galante, di 15. Per non lasciare sospeso il dubbio e aderendo a una richiesta del difensore, avvocato Vrizzini, il pm Lorena Mussoni ha disposto una perizia. Campioni delle urine dei due giovani sono stati già prelevati da un tecnico del laboratorio dell'Usi di Ca!tanissetta. I due ragazzi hanno negato di essersi drogati. Saranno interrogati in carcere, oggi o domani, alla presenza del giudice dell'indagine preliminare. L'aw. Vrizzini ha anche chiesto alla Nunziatella, la scuola militare di Napoli frequentata per tre anni da Piccillo, informazioni sul ragazzo, che al momento di passare all'accademia era stato scartato per miopia e insufficienza toracica. Su Piccillo si accavallano molte voci. C'è chi assicura che il giovane è un patito delle armi, di safari e di sparatorie e che, tempo fa, da una finestra avrebbe sparato «per divertimento» una fucilata contro un pullman. «Mio figlio voleva fare il magistrato», continua a ripetere sua madre, che insegna nella stessa scuola elementare nella quale sono maestre anche le madri di Patrizia Galante e Carmelo Salvo. «Un fatto imprevedibile — dice il sindaco Federico Messana, pei —, erano ragazzi normali, magari un po' esuberanti. Non avremmo mai immaginato». [a. r.]