Torino, sarà una discesa libera?

Torino, sarà una discesa libera? Serie B: dopo la sosta ha inizio il girone di ritorno, con i granata impegnati in casa contro gli emiliani di Marchioro Torino, sarà una discesa libera? Fascetti: «Strappare alla Reggiana i due punti» TORINO. Comincia oggi contro la Reggiana lo sprint del Toro verso la promozione. Dopo l'ironia speciale («per fare 26 punti nel ritorno basta non vincere fuori casa...») sfoggiata giorni fa, ieri mattina Fascetti si è appellato ad un pizzico di concreto realismo («questa Reggiana va messa contro il muro e battuta...»). Ed ecco che vengono esibite, senza veli, le intenzioni di un tecnico che vuole vincere ad ogni costo la prima tappa di ritorno di questo estenuante giro d'Italia fra i cadetti. In fondo, nel calcio, il risultato ha un valore prioritario sull'estetica che magari appaga il palato del pubblico ma che si dimostra, nei fatti, meno redditizia. Però se arriva lo spettacolo, tanto meglio! Al riguardo, Fascetti ci tiene a tranquillizzare i tifosi, al punto di promettere che «faremo il possibile per accontentarli. Loro ci stiano vicini, come hanno sempre fatto. Non sono certo venti fischi ed uno striscione a turbarmi. La maggioranza è con me. Finora il pubblico è stato perfetto». La Reggiana è complesso che applica molto bene la zona e che concede poco spazio. «Inoltre c'è il pericolo che la nostra squadra, nel lodevole tentativo di cercare il risultato anche eclatante, si sbilanci troppo in avanti e lasci indifeso un qualche lato al loro contropiede». Le parole sono di Fascetti, il quale ha in mente un ritocco al suo Toro, un rimpasto nella formula offensiva che potrebbe non contemplare, nella circostanza, il famoso tridente. «Ci sto pensando — prosegue il tecnico — per ora vi dico che porterò in panchina il giovane Baggio (non è parente del fantasista fiorentino, ma soltanto un omonimo n.d.r.), un elemento alto che potrebbe servirmi per eventuali correttivi da apportare in difesa, ma a partita cominciata». Ed ecco la margherita da sfogliare: Skoro oppure Pacione starà seduto in panchina? Questo è il dilemma. Proviamo a leggere nei programi di Fascetti: se optasse per le due punte non lo farebbe certo per timore, ma soltanto per evitare congestioni in un'area molto ben presidiata, con il conseguente pericolo di esporsi ai capovolgimenti di fronte dell'avversario. Oltretutto l'allenatore ha a disposizione molti giocatori di reparti arretrati che dimostrano buona inclinazione anche allo schema offensivo. Come Policano, Cravero e Venturin. La sensazione, comunque, è che se il tecnico rinuncerà a una punta lo farà a scapito di Skoro e a vantaggio di un Pacione più generoso e disposto a sacrificarsi per il collettivo. Anche in questo caso abbiamo provato a leggere nel pensiero dell'allenatore, visto che di più non si sbottona. Al posto dello jugoslavo giocherebbe il giovane libero-centrocampista Fimognari. Un ragazzo disciplinato che, insieme con Venturin e in assenza di Romano, dovrebbe dare ordine agli schemi granata. Ma a prescindere da tale dettaglio strategico, sarà soprattutto necessario che il Toro non scenda nell'arena per chiudere gli occhi, abbassare la testa e caricare a testa bassa. «Mi serve perciò un Toro che ragioni», specifica Fascetti. E Policano, aggiungiamo noi, non dovrà portare troppo il pallone ma dovrà operare nel settore ester¬ no di sua competenza, in modo da non finire nel buio imbuto centrale. Analogo discorso varrebbe per Skoro, qualora fosse utilizzato. Anche in tal modo, con una disposizione ben articolata di uomini in campo, si evitano i pericoli del contropiede emiliano. Conclude infatti Fascetti: «La Reggiana è costituita da uomini che giocano insieme da due anni, che sono molto affiatati e che sanno mettere a buon profitto i principi della zona. Ecco perché potremmo avere tante noie se non useremo il cervello». Un invito legittimo e, a leggere bene fra le righe, una memoria per chi ha dimenticato che il tecnico granata, ad inizio di stagione, si è trovato a risolvere, oltre che quelli riguardanti il morale della squadra, anche problemi di assemblaggio e di amalgama. E la Reggiana? Inutile chiedere al simpatico e bravo Pippo Marchioro quali siano le sue intenzioni. Sorride e lascia capire che un «pareggio sarebbe tanto oro». O No? v Angelo Caroli Skoro. Lo jugoslavo potrebbe esser lasciato in panchina per ragioni tattiche Torino: Marchigiani; Mussi, Bianchi; E. Rossi, Benedetti, Cravero; Fimognari (Skoro), Venturin, Pacione, Policano, Muller. Reggiana: Facciolo; Nava, Zanutta; Catena (Guerra), Dominissini. Tacconi; D'Adderio, Galassi, Silenzi, Gabriele, Bergamaschi.

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