«Me l'hanno rapito a 5 mesi» di Francesco Fornari

«Me l'hanno rapito a 5 mesi» Milano, vede la foto sul giornale e lo riconosce: farà il test del sangue «Me l'hanno rapito a 5 mesi» Madre rivendica figlio tolto a una coppia MILANO DAL NOSTRO INVIATO Sulla credenza della cucina della villetta della famiglia Croci, ad Ome, nel Bresciano, c'è un calendario da tavola che riporta una vecchia data: lunedì, 21 agosto 1989. Quel giorno i carabinieri, per ordine del tribunale dei minori, hanno portato via il piccolo Hermann Croci, 11 anni e mezzo, sottraendolo ai genitori che non riescono a dimostrare paternità e maternità. Nell'attesa che si faccia avanti una famiglia per adottarlo, Hermann ha scoperto di avere altri genitori: il suo vero nome sarebbe Sebastiano Angelo Notarnicola, avrebbe compiuto 12 anni a novembre, sarebbe stato rapito da una sconosciuto quando aveva 5 mesi. Una storia al limite dell'assurdo. Secondo Walter Croci, 52 anni, camionista, e la moglie Aurora Bonanno, 43 anni, Hermann sarebbe nato il 7 marzo '78 in un appartamento di Milano. Al momento del parto la puerpera era assistita da un medico e dalla cognata Ernestina Croci. Queste due persone sono morte. Dopo il parto Aurora Bonanno si era sentita male. «Ho avuto un'emorragia e mi hanno ricoverata», racconta. Il marito era in viaggio, il neonato è rimasto con la cognata che, dice la Bonanno, «avrebbe dovuto provvedere alla registrazione dell'atto di na- scita ma non l'ha fatto. Non so perché». Nessuno si accorge della «dimenticanza» fino al momento dell'iscrizione di Hermann a scuola, nell'86. Mancano i certificati di nascita e quelli delle vaccinazioni. Dice Walter Croci: «Sono andato in Comune, ed è scoppiato il finimondo. Ma che colpa avevo se mia sorella si era dimenticata di fare quello che le avevamo chiesto?». La registrazione tardiva, 6 anni dopo, provoca un'inchiesta della magistratura: arrivano assistenti sociali, psicologi, medici, giudici. I genitori non sono in grado di fornire le prove della nascita di Hermann. Non solo: da una cartella clinica dell'ospedale si scopre che Aurora Bonanno è stata effettivamente ricoverata dall'8 all'I 1 marzo '78, ma non per le conseguenze di un parto ma per un aborto spontaneo e, secondo i medici, risulta non aver mai avuto figli. «Hanno fatto confusione con le cartelle, oltre a Hermann ho avuto altri 2 figli, gemelli, che mi sono stati portati via dal ginecologo perché erano prematuri, e non li ho mai più rivisti». La vicenda diventa grottesca. Incapaci di dimostrare di aver messo al mondo Hermann, i Croci vengono giudicati inaffidabili come genitori e il bambino rinchiuso in un istituto in attesa dell'affidamento. La sua storia viene pubblicata da un settimanale, e i parenti di Gian Battista Notarnicola, operaio di 42 anni che vive con la moglie Anna Maria Desiati, 36 anni, e 4 figli a Baggio, credono di ravvisare nelle fotografie di Hermann un'incredibile somiglianza con Sebastiano Angelo, il quinto figlio della coppia, nato il 26 novembre '77 e rapito da una donna a 5 mesi. Notarnicola non ha dubbi: «Più guardo le foto e le confronto con quelle di Sebastiano, più mi convinco che è mio figlio». Anche Anna Maria Desiati, che da un mese non vive più col marito, è sicura che Hermann sia il suo Sebastiano. «Alla voce del cuore non si comanda: ricordo i suoi occhi, quello strano modo di glissare lo sguardo... E' proprio lui, ne sono certa». Giovedì la coppia si sottoporrà alla prova del sangue: «Per ora non faccio nulla — dice Notarnicola — ho le mie certezze, ma potrei sbagliare. Se l'esame dimostrerà che è mio figlio, lo prenderò sùbito. Lo aspetto da 12 anni, non mi sono mai rassegnato». Due famiglie in ansia, un bimbo vittima innocente, sballottato come un pacco da un istituto all'altro. Perché l'odissea di Hermann-Sebastiano era iniziata già 3 anni fa, quando il tribunale l'aveva fatto ricoverare in un istituto di Traona (Sondrio). I genitori potevano vederlo ogni weekend: una domenica se lo sono portato via. «Non voleva più restarci, gli altri ragazzi lo picchiavano», si giustifica Walter Croci. Ripreso dai carabinieri, era stato rinchiuso in un collegio di Vendrogno (Lecco). «Non potevamo telefonargli — racconta il padre — ma a giugno non ce l'ho più fatta e sono andato a cercarlo. L'ho trovato all'uscita da scuola. Solo, in mezzo alla strada. Sembrava un cane bastonato. L'ho caricato sulla moto e siamo andati in vacanza sul Lago di Garda, poi a Courmayeur». Qui, i carabinieri l'hanno rintracciato. Era il 21 agosto: la data rimasta sul calendario che nessuno ha aggiornato. Francesco Fornari Hermann Croci, il bambino conteso

Luoghi citati: Courmayeur, Lecco, Milano, Ome, Sondrio, Vendrogno