Dopo «Chi l'ha visto» picchiato da 2 uomini «Ma io non so niente» di Anna Langone

Dopo «Chi l'ha visto» picchiato da 2 uomini «Ma io non so niente» Giallo per una telefonata in tv Dopo «Chi l'ha visto» picchiato da 2 uomini «Ma io non so niente» FOGGIA. Lo hanno seguito, avvicinato, caricato di forza nell'auto e poi lasciato a terra sanguinante. Il pestaggio avvenuto l'altra sera è l'ultimo dei fatti inspiegabili di cui è protagonista, da una settimana, Francesco Lomonaco, 25 anni, di Muro Lucano (Potenza), coinvolto suo malgrado nel «giallo» della sparizione di Michele Rubino, un commerciante d'auto di 35 anni, di Cerigliela, sparito da casa la sera del 10 ottobre. Tutto comincia sette giorni fa: durante la trasmissione di Raitre «Chi l'ha visto?» che si occupava quella sera anche del caso Rubino, giunge la telefonata di un uomo che, presentandosi come un autotrasportatore di Contursi (Salerno), sostiene di avere incontrato due giorni prima il commerciante cerignolese in un'area di servizio, nei pressi del centro campano. L'uomo riferisce di avere visto Rubino, che peraltro gli si è sùbito presentato con nome e cognome, raccontandogli anche di un precedente incidente d'auto che lo costringeva a zoppicare, in compagnia di una giovane donna. «Mi ha chiesto dell'acqua per il radiatore», precisa la voce al telefono. Per Anastasia Rubino ed il cognato è una specie di folgorazione: la moglie dello scomparso, infatti, già qualche giorno dopo l'allontanamento dell'uomo, aveva ricevuto a casa telefonate anonime del tipo «Vestiti di nero, Michele non lo vedrai più» e anche gli inquirenti non sono mai stati ottimisti sulla sorte dello scomparso. Finita la trasmissione, i parenti del Rubino si sono dunque precipitati a comporre il numero di Donato Di Giuliano, il fantomatico camionista di Contursi Terme. Dall'altra parte ha però risposto un giovane di Mu¬ ro Lucano, Francesco Lomona-: co, che ha detto e ripetuto di non fare l'autotrasportatore, di non sapere nulla del Rubino e di non avere mai fatto quella telefonata a «Chi l'ha visto?». Come sia potuta accadere una cosa del genere, è difficile dirlo: alla trasmissione di Raitre i telespettatori che chiedono d'intervenire lasciano il numero e vengono richiamati dalle centraliniste. Che la telefonista non si sia accorta che il prefisso fornito era di Muro Lucano e non di Contursi, è comprensibile, ma come spiegare che poi, a quel numero intestato a Francesco Lomonaco, c'era effettivamente il sedicente autotrasportatore pronto a rispondere? Il mistero s'infittisce e si complica, ora che a questi interrogativi si aggiunge il pestaggio del Lomonaco. Ad aggredirlo, secondo la denuncia presentata ai carabinieri di Potenza, sono stati due sconosciuti, a bordo di una «Peugeot 205» grigia, targata Foggia: avevano una pistola e prima di andar via hanno anche sparato un colpo in aria. «Hanno detto di essere due investigatori privati — avrebbe riferito Lomonaco — e volevano particolari sul "caso Rubino"». Dettagli che il giovane, lo ha detto anche al sostituto procuratore foggiano, D'Amelio, che segue il caso, non ha. A questo punto, però, quelle percosse (Lomonaco è stato ferito, anche se leggermente, con il calcio della pistola, alla testa e allo zigomo sinistro) suonano come un avvertimento: ma di chi? Del Rubino, che non vuole essere ritrovato? O, come ritengono gli inquirenti, del suo assassino che ha interesse a non far ritrovare il cadavere? Anna Langone

Luoghi citati: Contursi Terme, Foggia, Muro Lucano, Potenza, Salerno