«Tavola rotonda» in Mongolia

«Tavola rotonda» in Mongolia Secondo l'agenzia di Berlino Est, trattative tra pc e opposizione «Tavola rotonda» in Mongolia Riconosciuto il gruppo Unione democratica PECHINO. La Mongolia avrebbe riconosciuto l'Unione democratica, un movimento riformatore che rivendica la fine del sistema comunista a partito unico: lo ha riferito ieri l'agenzia di stampa della Germania Est «Adn». In una corrispondenza dalla capitale mongola, l'agenzia afferma che l'Unione democratica ha convinto il governo ad organizzare colloqui congiunti sul futuro del Paese, da tenersi domani e martedì. «Il riconoscimento è il risultato di due giorni di colloqui tra il consiglio dell'Unione, un membro del Politburo del pc, il segretario del Presidium, il ministro della Sicurezza e il sindaco (capo anche della polizia) della capitale Ulan Bator», ha aggiunto l'«Adn». Un portovoce dell'Unione democratica ha annunciato, in una conferenza stampa, che il suo gruppo terrà un congresso nazionale il 18 febbraio ed ha aggiunto che la formazione riformatrice non vuole un conflitto con l'autorità e non ritiene necessario scendere in piazza. «Vogliamo consultazioni con il pc e, se questo vuole le riforme, lavorare con lui». Secondo un residente nella capitale della Mongolia, però, l'Unione democratica intenderebbe inscenare oggi la prevista dimostrazione a Ulan Bator, nonostante la proibizione del governo. Tutte le dimostrazioni non autorizzate nella capitale sono state proibite con un provvedimento del governo giovedì scorso. L'Unione, un'associazione indipendente costituita da intellettuali e operai nel dicembre scorso, ha già organizzato tre dimostrazioni. L'ultima si è svolta domenica scorsa. Cinquemila persone vi hanno preso parte per un'ora, nonostante i trenta gradi sotto zero. La gente, secondo testimoni ocula¬ ri, chiedeva maggiori riforme in senso democratico e l'abolizione del monopartitismo. Molti chiedevano anche un processo per l'ex leader Yumzhagin Tsedenbal, che ha dominato il Paese per trentadue anni, fino al 1984 (ora si trova in esilio in Unione Sovietica). Nei giorni scorsi, dopo le pressanti richieste della popolazione, è stata tolta dalla piazza Sukhbator, la principale della città, la statua bronzea di Stalin, una delle ultime ancora presenti in Asia. Il partito comunista ha annunciato ieri che per le elezioni del Khural, il Parlamento con 360 seggi, d'ora in poi si presenteranno più candidati. Secondo residenti a Ulan Bator, la gente, i giovani in particolare, non è però ancora soddisfatta e vorrebbe trasformazioni molto più radicali, sul tipo di quelle in corso in Europa orientale. [Ansa]

Persone citate: Stalin, Ulan, Ulan Bator, Yumzhagin Tsedenbal

Luoghi citati: Asia, Berlino Est, Germania Est, Mongolia, Unione Sovietica