BABY GANGSTER di Alain Elkann

BABY GANGSTER BABY GANGSTER Doctorow ci parla del suo romanzo «Billy Bathgate » SNEW YORK TA per arrivare in Italia, tradotto dalla casa editrice Leonardo, il nuovo romanzo di E.L. Doctorow Billy Bathgate che la critica americana ha accolto come un piccolo capolavoro. E' stato definito «un romanzo quasi perfetto», e senza dubbio il miglior romanzo di Doctorow. Il protagonista è un giovane bandito quindicenne che vive nel Bronx negli anni del Proibizionismo dove incontra per caso il celebre bandito Schultz ed entra a far parte della sua banda. Il quindicenne di Doctorow è stato paragonato ai famosi Tom Sawyer e Huckleberry Finn di Mark Twain. Si tratta dell'ottavo romanzo dello scrittore che debuttò nel 1960 con Welcome to Hard Times cui seguirono tra gli altri II libro di Daniel, Ragtime, La Fiera mondiale. Doctorow mi dà appuntamento al Violet Café in Washington Square. E' un grandissimo locale moderno elegante principalmente frequentato dagli studenti e dai professori della New York University che sta lì accanto, dove Doctorow insegna letteratura. Arriva all'appuntamento in ritardo, indossa un cappotto blu scuro di cachemere e tiene in mano un fascio di carte. Si scusa, ordina un cappuccino decaffeinato e mi dice che non può concedermi molto tempo. Gli rivolgo subito alcune domande. «Welcome to Hard Times», parla dei tempi del West selvaggio, «Ragtime» parla dell'inizio del ventesimo secolo, «la Fiera mondiale» racconta gli Anni Trenta, e anche «Billy Bathgate» è ambientato nel Bronx durante gli stessi anni. Perché p parla sempre del passato? Ha delle nostalgie per quel tempo? Non ho nessuna nostalgia e non ho mai programmato di scrivere romanzi storici. So solo le cose che sono necessarie per poter scrivere il romanzo a cui sto lavorando. Più che la storia mi interessa il mito. Considera «Billy Bathgate» il suo capolavoro come sostengono i critici o è solo il suo ultimo romanzo a cui lei forse è particolarmente affezionato? Mi lusinga ovviamente sentir dire a proposito di un mio romanzo che è un capolavoro. Io non so giudicare il valore di un mio libro perché ho tendenza a pensare che l'ultimo è il migliore fino al prossimo. E' sempre stato così. Penso però che non faccia bene allo scrittore giudicare il suo lavoro, salvo se si tratta di un cattivo libro. Ricordo che il mio secondo libro. Big as Life, del 1966, era un disastro. H romanziere migliora invecchiando? Non so se si diventa migliori, ma si dimentica la teoria del romanzo e si scrive. Un tempo sapevo più cose sulla scrittura e la tecnica della scrittura, oggi scrivo solamente. Lei usa sempre un'epoca passata come sfondo per le vicende che racconta, e parla di personaggi esterni a lei. Ad esempio nel caso del suo ultimo protagonista «Billy Bathgate», si è messo nei panni ci un ragazzo di quindici anni. In un articolo di «Vanity Fair», si dice che lei a differenza di Norman Mailer, Saul Bellow, John Updike e Philip Roth, non parla mai di se stesso. E' vero che funziono meglio con la voce di un altro. Sono come un attore o un ventriloquo. Ogni libro ha una sua voce e la voce appartiene al libro e non a me. C'è troppo ego nella letteratura contemporanea e io penso che sia molto meglio dimenticarlo. Lei è considerato un grande stilista della lingua americana. Pensa che il fatto di aver lavorato per anni come «editor» in una casa editrice sia stato di aiuto ? Aver lavorato come editor mi è stato utile più che per lo stile, per la struttura. Mi ha insegnato come saper mantenere la tensione in un romanzo. Qual è la sua tecnica di scrittura? Comincio a scrivere senza sapere quello che ho in mente. Se la storia va avanti e diventa un libro, capisco cosa stavo scrivendo e allora comincio a pensare a quanto ho scritto. All'inizio è meglio scrivere che pensare a cosa scrivere. Quando poi ho trovato la voce del romanzo, perché ogni romanzo ha una sua voce, è importante stare dentro la voce. Come lavora? Cerco di lavorare sei giorni alla settimana. Mi piace scrivere la mattina appena mi alzo, come prima cosa. Cominciai a scrivere tutte le mattine quando lasciai il mio lavoro di editor e andai a insegnare in California. Lavoro cinque o sei ore al massimo prima di pranzo e poi basta. Non si deve aspettare di essere ispirati. Produrre una o due pagine al giorno porta a realizzare il libro. 10 scrivo come mi capita, in qualsiasi modo. Non mi sono mai costruito un vero studio, preferisco lavorare in luoghi disagevoli. Preferisco avere davanti a me un muro e non una bella vista, per potermi concentrare al massimo sulla frase che sto scrivendo. Pensa che uno scrittore dovrebbe solo scrivere e poter vivere della sua scrittura? Negli Stati Uniti, meno di cento scrittori vivono della loro scrittura. Io sono uno di questi e mi considero fortunato. Qual è la posizione di uno scrittore americano di successo nella società americana di oggi? 11 successo può essere per uno scrittore un pericolo come il fallimento. Troppi soldi o troppo pochi sono pericolosi. Lo scrittore serio negli Stati Uniti è considerato da una percentuale molto piccola della popolazione. Occasionalmente si deve intervenire in televisione e quindi mettersi in contatto con un pubblico più vasto, ma qualunque sia il livello di fama, non siamo delle star e la gente ci riconosce raramente per strada. Io personalmente non mi occupo di politica. Prendo posizioni, come ho fatto nel caso del libro di Salman Rushdie Versi Satanici, perché difendo sempre la libertà di espressione. ' Quali sono gli scrittori che ammira? Tra gli americani Melville, Mark Twain, Dreiser, Fitzgerald, Hemingway, Saul Bellow. Poi il romanzo francese o il romanzo russo dell'Ottocento. Tra gli inglesi arnmiro Dickens, Hardy, Lawrence. Di autori italiani ho letto con interesse alcuni racconti e commedie di Pirandello. Cosa pensa dei giovani scrittori americani? Non conosco bene il loro lavoro. Penso che certi abbiano talento, ma si dà loro troppa attenzione, quando sono ancora troppo giovani nella loro carriera. Cosa pensa dei critici americani? La critica veramente seria alla Edmund Wilson diventa sempre più rara. Non sto parlando di recensioni, ma di critica come genere letterario a sé. I critici oggi stanno troppo nelle università e si espongono poco. Può dirmi in poche parole cosa ha voluto esprimere e narrare con «Billy Bathgate»? Se ha alcune ore di tempo da dedicarmi glielo leggo dall'inizio alla fine. Quello è il suo significato. Alain Elkann Il nuovo romanzo di Doctorow è la storia di un giovanissimo mal vira ite nell'America del Proibizionismo

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